Alla lunga lista di divieti e regole sugli oggetti che si possono portare a bordo di un aereo, si aggiungono ora quelli riguardanti le powerbank. Mentre alcune compagnie si limitano a raccomandazioni generiche, altre impongono limiti precisi basati sulla capacità elettrica del dispositivo, altre ancora metteranno in vigore a breve misure più drastiche.
Cosa cambia
Malaysia Airlines, ad esempio, ha annunciato ufficialmente che dal primo aprile le powerbank potranno essere portate a bordo solo nel bagaglio a mano e non potranno essere usate né ricaricate durante il volo. Cathay Pacific e Hong Kong Airlines hanno seguito la stessa strada, con divieti analoghi che entreranno in vigore a partire dal 7 aprile. Singapore Airlines ha annunciato che dal primo aprile 2025 sarà vietato utilizzare i power bank durante il volo, anche solo per ricaricare il cellulare. Misure simili sono state introdotte dalla low-cost Scoot. Da questo mese, poi, è vietato ai passeggeri riporre power bank e sigarette elettroniche nelle cappelliere su tutti i voli operati dalle compagnie aeree del Corea del Sud. I passeggeri possono tenere questi dispositivi nelle tasche del sedile o sotto al sedile. È inoltre vietato ricaricare un power bank a bordo collegandolo alla porta USB del velivolo. “I connettori di una powerbank devono essere coperti con nastro isolante oppure inseriti in una custodia protettiva o in un sacchetto di plastica (ad esempio con chiusura a zip), in modo che non entrino in contatto con altri metalli”, ha dichiarato il ministero dei trasporti sudcoreano.
Per le compagnie aeree asiatiche, la saturazione dei voli e l’altissimo numero di passeggeri aumentano il rischio statistico di incidenti, ma è probabile che anche altri vettori internazionali seguano la tendenza: nei prossimi mesi anche compagnie europee e americane potrebbero introdurre nuove regole, forse addirittura uniformi a livello internazionale.
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Perché le misure stanno diventando sempre più rigide
Negli ultimi anni, le powerbank sono diventate sempre più diffuse: con la dipendenza crescente da smartphone, tablet, cuffie wireless e altri dispositivi elettronici, viaggiare senza un caricatore portatile diventa difficile. Con l’aumentare della richiesta di powerbank, sono cresciuti i modelli disponibili sul mercato e il prezzo è diminuito, spesso però a scapito della qualità.
Una batteria difettosa, se non usata correttamente, può causare danni anche molto gravi. Uno degli incidenti più recenti ha visto protagonista un volo della sudcoreana Air Busan: una powerbank lasciata incustodita in una cappelliera ha preso fuoco, sprigionando fumo e panico tra i passeggeri. L’equipaggio è riuscito a domare l’incendio prima del decollo e il bilancio dell’incidente è stato ridotto, tre feriti. Secondo la Federal Aviation Administration (FAA), negli ultimi due decenni sono stati registrati 519 casi di surriscaldamento o incendio di batterie su voli commerciali americani. Le powerbank, specie quelle al litio, sono risultate tra le principali cause di questi eventi, seguite dalle sigarette elettroniche.
Così, già da tempo, le powerbank non si possono imbarcare, ma solo portare nel bagaglio a mano. Anche qui, tuttavia, le norme possono variare da una compagnia all’altra, specie per quanto riguarda la capacità della batteria, che non è fissata una volta per tutte e spesso viene espressa in Watt, mentre di solito sui siti di produttori e rivenditori è indicata in milliampere/ora (mAh). Nel frattempo, per i viaggiatori, il consiglio è uno solo: informarsi prima di partire.
Fonte : Repubblica