Universal Music vs Anthropic, cosa ci insegna il caso su copyright e intelligenza artificiale

Con una recentissima pronuncia il Tribunale californiano ha respinto la richiesta di Universal Music Group e altri editori musicali di emettere un’ingiunzione preliminare contro Anthropic AI, società creatrice dell’AI Claude.

La controversia con Anthropic

La controversia era iniziata nell’ottobre del 2023 quando Universal Music Group, Concord, ABKCO Music & Records e diverse consociate avevano citato Antropic AI sostenendo che testi protetti da copyright fossero stati utilizzati per l’addestramento di Claude in violazione dei loro diritti; con il giusto prompt – infatti – gli utenti di Claude potevano ottenere copie quasi identiche dei testi delle opere. I publisher avevano quindi richiesto un’ingiunzione preliminare per vietare ad Antropic AI l’uso delle loro opere per l’addestramento dei suoi modelli, sostenendo che l’azienda avesse violato il copyright di oltre 500 brani e artisti di fama mondiale del calibro dei Rolling Stones e Taylor Swift.

La decisione di rigetto dell’ingiunzione preliminare si basa sulla mancata dimostrazione, da parte dei titolari dei diritti, di un concreto danno economico o reputazionale derivante dall’utilizzo dei testi da parte di Anthropic AI. Questa pronuncia apre, dunque, una riflessione sul perimetro della disciplina del “fair use” negli Stati Uniti, suggerendo che l’uso di materiali coperti da copyright per addestrare sistemi di AI potrebbe rientrare nella categoria dell’uso lecito, purché lo scopo principale dell’intelligenza artificiale sia generare contenuti originali e non riprodurre integralmente quelli esistenti.

Negli Stati Uniti, quindi, questa decisione potrebbe facilitare l’accesso a una vasta gamma di contenuti protetti da copyright per le imprese tecnologiche, accelerando l’innovazione, ma solleva al contempo non poche preoccupazioni fra gli autori e gli editori, poiché rischia di indebolire la tutela dei diritti d’autore e generare una perdita di controllo sulla diffusione dei loro contenuti.

In Italia e in Europa

In Italia e nell’Unione Europea, il quadro normativo è diverso e sicuramente più restrittivo. Il disegno di legge italiano sull’intelligenza artificiale, recentemente approvato in Senato, stabilisce chiaramente che la tutela del diritto d’autore viene estesa esplicitamente anche alle opere create con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, purché vi sia un contributo umano “creativo, rilevante e dimostrabile”. Inoltre, il testo specifica che l’uso e l’estrazione di contenuti coperti da copyright da parte di sistemi di intelligenza artificiale è consentito esclusivamente in conformità con le disposizioni della legge, inserendo precise limitazioni e obblighi di identificazione per contenuti generati o modificati tramite AI.

Fonte : Wired