A Varanasi i festeggiamenti per la fine del Ramadan bloccati a causa delle chiusure collegate alla festività induista. Negozi di carne, pesce e pollame con serrande abbassate, disponibili solo alcuni mercati vegetariani. Proteste anche a Meerut per il divieto di pregare in strada.
Delhi (AsiaNews) – Tensioni confessionali e proteste stanno caratterizzando la festa di Eid al-Fitr, che celebra la fine del Ramadan, il mese sacro di digiuno e preghiera islamico, nello Stato indiano dell’Uttar Pradesh fra maggioranza indù e musulmani. Se nel mondo i fedeli di Maometto celebrano la ricorrenza con banchetti e cibi tradizionali, a Varanasi tutti i negozi di carne, pesce e pollame del territorio municipale restano chiusi. Come racconta il Times of India, dietro la serrata vi sarebbe la concomitanza dell’Eid con il festival indù di Navratri – iniziato ieri e in programma fino al 7 aprile – durante il quale per nove giorni i negozi restano chiusi. Nella controversia è intervenuto anche il sindaco Ashok Kumar Tiwari che ricorda la sacralità della festa è invita i musulmani a rispettare gli elementi a essa collegati, compreso il blocco delle attività commerciali.
Navratri, letteralmente le “Nove notti”, è una festività dedicata all’adorazione della Devi o Śakti, la “Madre divina”, espressione femminile di Dio. Navaratri è celebrata con grande devozione in tutta l’India e nelle comunità indù di tutto il mondo. Quest’anno la ricorrenza è concomitante con la festa musulmana di Eid, elemento che crea dissapori e tensioni perché la comunità islamica si sente privata della possibilità di celebrare la fine del digiuno. “Poiché la proposta di chiudere i negozi di carne durante il Navratri è stata approvata dall’esecutivo, sarà applicata – precisa il sindaco di Varanasi – in modo rigoroso”. Tiwari ha poi spiegato che la città di cui è primo cittadino è una “capitale religiosa e culturale”, con quasi 2mila pellegrini che la visitano ogni giorno per il celebre tempio. “Una tradizione – conclude – che dovrebbe essere seguita e non dovrebbe essere vista come qualcosa di forzato” o a detrimento di fedeli di religioni diverse.
Attivisti e gruppi pro diritti umani criticano la decisione, sottolineando che l’Eid arriva “una volta l’anno” e dopo i sacrifici del Ramadan i musulmani, soprattutto quelli più poveri, “non vedono l’ora di festeggiare l’Eid. P. Anand Mathew, sacerdote cattolico locale, spiega ad AsiaNews: “Solo i negozi che si trovano a 500 km di distanza da qualsiasi tempio possono essere aperti oggi, e questo sta danneggiando gli affari della comunità musulmana che vende pollo, pesce, carne ecc. I poveri devono pagare prezzi più alti per procurarsi cibo non vegetariano per la festa dell’Eid”. Inoltre l’amministrazione comunale e la polizia “molestano i commercianti e i lavoratori musulmani”.
Nei pressi del Tempio di Vishwanath, a Varanasi, non è stato possibile vendere nulla di non vegetariano entro un raggio di due chilometri e ciò accade da due anni, spiegano fonti locali, e queste restrizioni creano fratture nella società. Varanasi è simbolo di commistione fra religioni, che hanno reso particolarmente ricca la città, che peraltro vanta una solida storia in tema di armonia interreligiosa. Con migliaia di templi, essa è l’epicentro dell’induismo, ma i musulmani costituiscono quasi il 30% della popolazione stimata di oltre 1,5 milioni di persone e la città è sempre stata un mosaico di fedi e culture diverse, con una nutrita presenza anche di cristiani.
Infine, proteste dopo la preghiera dell’Eid si registrano anche a Meerut, sempre nell’Uttar Pradesh, quando è stato impedito alle persone di offrire il Namaz, la preghiera musulmana, sulle strade. I manifestanti hanno anche sventolato dei manifesti in cui si afferma che “solo i musulmani non hanno la possibilità di pregare per la strada”, a differenza degli indù che per le feste di Holi, Shivratri, Diwali, Ganesh Chaturthi e Ramnavmi possono farlo. La settimana scorsa la polizia della città aveva avvertito quanti erano intenzionati a tenere le preghiere dell’Eid per la strada di provvedimenti legali e denunce, coma la possibile cancellazione di passaporti e patenti di guida. Nel distretto di Haryana hanno sventolato numerose bandiere palestinesi.
Fonte : Asia