La grande caduta di stile di Nuova Scena 2

È tornato su Netflix, a distanza di 2 anni dal suo debutto, Nuova Scena, il reality show che punta a trovare il nuovo fenomeno della musica rap italiana. Una gara tra rapper esordienti a colpi di barre, flow e performance dal vivo dove a decretare il vincitore del game – e di 100mila euro – è un trio di giudici d’eccezione composto da Fabri Fibra, Rose Villain e Geolier. La sfida parte il 31 marzo e andrà avanti fino al 14 aprile con la finalissima.

Diciamo che fin da subito riconosciamo, rispetto alla stagione precedente, un gran miglioramento in termini di regia, fotografia, montaggio e sceneggiatura del talent show. Si spazia di più in questi episodi di Nuova Scena 2, sia geograficamente, andando a ricercare giovani rapper in regioni non ancora esplorate dallo show come la Liguria, la Puglia, la Calabria e allargandosi perfino all’estero, sia dal punto di vista tecnico con un montaggio in pieno stile americano, una regia raffinata e una sceneggiatura coinvolgente che prende in prestito alcune tecniche dalle serie mystery come il gioco di flashback e flashforward e la suspense. Tutto questo rende il programma molto fruibile e coinvolgente. Ma c’è un “ma”. 

Cosa ci ha fatto storcere il naso guardando Nuova Scena 2? L’atteggiamento dei giudici. E ora vi spieghiamo perché.

Nuova Scena 2 e il messaggio poco educativo sul concetto di ansia 

“Uno vuole salire su questo palco e fare un ca**o di strike?”. Sono le parole di Fabri Fibra nel secondo episodio della serie che arrivano durissime dopo avere assistito ai tentennamenti di alcuni concorrenti dello show che si sono fatti prendere dall’ansia durante la loro performance o, semplicemente, hanno accennato un minimo di preoccupazione nello sguardo. “In questa competizione non si può sbagliare” dice, invece, Rose Villain a un altro ragazzo che si è dimenticato il testo del suo brano durante la sua esibizione. 

Ansia che, per i giudici di Nuova Scena, è simbolo di debolezza e non può essere tollerata. Di conseguenza, nella maggior parte dei casi, è proprio ciò che spinge l’ago della bilancia verso l’eliminazione dei concorrenti. 

Sembra proprio che, per i giudici di questo talent show, qualsiasi accenno di emozione, di tentennamento, di preoccupazione letto nello sguardo o ascoltato in una strofa strozzata dei giovani rapper sia sinonimo di fragilità e, di conseguenza, non adatto al programma e al panorama musicale odierno. 

Per quanto sia vero che l’ansia possa essere un limite in un mestiere come quello del cantante e debba essere gestita, non viene data a questi giovani ragazzi neanche la possibilità di emozionarsi, avere paura, di fare un piccolo errore come è giusto che sia a 20 anni. Tutti, invece, devono essere animali da palcoscenico pur non avendo esperienza sul palco. Ma viene da chiedersi, è normale? 

Molti ragazzi di questa generazione si sentono costantemente in competizione l’uno con l’altro e un atteggiamento come quello che vediamo nei giudici di Nuova Scena 2 non fa che amplificare questo senso di colpevolizzazione costante per ogni piccolo sbaglio o emozione spingendo i giovani a seguire esempi di perfezione non realistici e anche pericolosi. 

E le conseguenze di queste “pretese” sui giovani le abbiamo viste molte volte nel panorama musicale odierno con il ritiro dalle scene di moltissimi giovani talenti per la troppa pressione, da Angelina Mango a Sangiovanni, fino a passare per Mr.Rain. 

Stabilire a priori che l’ansia sia un limite per un talent show dedicato alla musica è poco educativo e anche pericoloso. Bisognerebbe dare ai ragazzi il tempo, lo spazio e l’opportunità di imparare a gestire l’ansia e superarla anche dagli errori sul palco, mostrandosi più comprensibili e meno rigidi nei giudizi ampliando la propria visione del mondo anche a sfumature di grigio e non solo al bianco e nero. Come si può pretendere, dopotutto, che siano tutti leoni a 18, 19, 20 anni?

È un vero peccato che uno show del calibro di Nuova Scena che, ribadiamo è fatto benissimo, faccia un passo falso di questo tipo promuovendo quello stesso fenomeno che sta portando molti giovani artisti a ritirarsi dalle scene musicali proprio a causa delle troppe pressioni e di quella perfezione che, ormai, viene pretesa come conditio sine qua non per fare l’artista. 

Nuova Scena 2 è un buon rap show, a tratti molto interessante, ma il vero limite di questo programma è che, pur avendo fatto un salto di qualità rispetto alla stagione precedente, fa una caduta di stile tremenda nell’affrontare alcuni temi d’attualità che meriterebbero più tatto, più delicatezza e più profondità. 

Voto: 6-

Fonte : Today