Gioacchino ucciso a calci e pugni in strada: voleva salvare il figlio da un pestaggio

Un uomo di 46 anni, Gioacchino Vaccaro, è morto all’ospedale di Partinico (Palermo) dopo essere rimasto vittima di un brutale pestaggio. È successo nella tarda serata di domenica 30 marzo. A picchiarlo sarebbero stati due fratelli, che in realtà si erano scagliati contro il figlio diciassettenne della vittima. Vaccaro sarebbe intervenuto per difendere il ragazzo, ma ha avuto la peggio.

Gioacchino Vaccaro ucciso di botte sotto gli occhi di moglie e figlio

Tutto è accaduto in largo Avellone. Secondo quanto ricostruito, il figlio di Vaccaro ha rimproverato due giovani per essere sfrecciati a velocità troppo sostenuta in strada con la loro auto. I due per tutta risposta lo hanno aggredito. Alla scena ha assistito la madre del ragazzo. Poi è intervenuto il padre Gioacchino. L’uomo è stato raggiunto da un raffica di calci e pugni ed è morto in ospedale. Il figlio è ferito ma non in pericolo di vita.

Autori del pestaggio sarebbero due fratelli, che poi si sono consegnati ai carabinieri. Le indagini sono condotte dalla polizia. 

Gioacchino Vaccaro, per tutti Gino, era conosciuto da tutti a Partinico dove gestiva una rivendita di frutta e verdura.

“La vita di ogni individuo ha un valore inestimabile, eppure oggi ci troviamo a piangere la morte di una persona perbene, strappato via per futili motivi. Nessuna giustificazione può spiegare un atto così crudele, nessuna parola può colmare il vuoto lasciato dalla sua assenza”, commenta il sindaco di Partinico Pietro Rao. “Ogni vita è unica, un intreccio di esperienze, sogni, speranze, relazioni. Non possiamo permettere che la violenza venga banalizzata o giustificata, anche quando la causa appare insignificante. Dietro ogni tragedia c’è una storia che merita rispetto, un dolore che non può essere dimenticato – aggiunge il sindaco – Oggi più che mai, dobbiamo riflettere sul valore della vita, sulla necessità di promuovere il dialogo, il rispetto e la comprensione reciproca. Non possiamo più tollerare che la violenza diventi la risposta a ciò che non comprendiamo o non accettiamo. La vita di ogni persona deve essere protetta, rispettata e, soprattutto, celebrata”.  

Fonte : Today