Dazi, Trump: “Tariffe dal 2 aprile”. Botta e risposta col premier della Groenlandia

Il presidente Usa ribadisce in un’intervista alla Nbc che fra tre giorni scattano le tasse annunciate e smentisce di aver chiesto alle case automobilistiche di non alzare i prezzi. In risposta, Giappone, Corea del Sud e Cina annunciano un rafforzamento della cooperazione. Secondo il Wsj, la Casa Bianca sta valutando se applicare tariffe personalizzate o dazi universali del 20% per tutti. Ancora scontro sulla Groenlandia, con il primo ministro del Paese che afferma: “Non ci avranno”

ascolta articolo

Il presidente americano Donald Trump ha confermato in un’intervista alla Nbc che non ci saranno ritardi sull’imposizione di nuovi dazi, che scatteranno dunque dal 2 aprile, data da lui definita “Giorno della liberazione dell’America”. Il leader Usa ha affermato di essere pronto a trattare solo se i Paesi “sono disposti a darci qualcosa di grande. Altrimenti non c’è spazio per negoziare”. Il tycoon ha anche smentito di aver chiesto agli amministratori delegati delle case automobilistiche di non alzare i prezzi: “Non l’ho mai detto”. In ogni caso, qualora succeda, “non mi interessa. Spero che li aumentino perché se lo fanno la gente compra auto americane, ne abbiamo in abbondanza”.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, inoltre, l’amministrazione Trump starebbe lavorando per definire che tipo di dazi imporre il 2 aprile. Il dibattito alla Casa Bianca è se applicare tariffe personalizzate per i partner commerciali degli Stati Uniti o optare per dazi universali del 20% che colpirebbero tutti i Paesi che hanno scambi commerciali con gli Usa. Il presidente sarebbe propenso per le tariffe reciproche e avrebbe chiesto ai suoi collaboratori un “numero chiaro” per ogni Paese, ma finora nulla è stato deciso. Trump ha indicato di volere una politica commerciale “semplice”. 

Scontro sulla Groenlandia

Nell’intervista a Nbc il presidente Usa aveva anche aggiunto:  “Otterremo la Groenlandia, al 100%”, spiegando che ci sono “possibilità” che gli Stati Uniti la prendano “senza la forza militare” ma “nulla è escluso”. Secca la risposta delle autorità del Paese: “Abbiamo dimostrato in modo chiaro, distinto e calmo al presidente americano che la Groenlandia è nostra”, ha affermato il primo ministro della Groenlandia Frederik Nielsen.

L’asse Pechino-Tokyo-Seul

In vista dei nuovi dazi che scatteranno dal 2 aprile, Giappone, Corea del Sud e Cina hanno dichiarato che rafforzeranno la loro cooperazione “per creare un ambiente prevedibile per il commercio e gli investimenti”, come si legge in una nota congiunta pubblicata dopo una riunione dicasteriale speciale. I ministri dell’Industria e del Commercio dei tre Paesi asiatici si sono incontrati a Seul nelle scorse ore in risposta all’offensiva doganale di Trump, e hanno chiesto di “accelerare” i negoziati in corso dal 2013 per concludere “un accordo trilaterale di libero scambio globale”. Giappone e Corea del Sud sono importanti esportatori di automobili, e la Cina è stata duramente colpita dai nuovi dazi statunitensi.

Un incontro “storico”

All’incontro hanno partecipato il ministro dell’Industria sudcoreano Ahn Duk-geun, il suo omologo giapponese Yoji Muto e quello cinese Wang Wentao. Ahn ha sostenuto che i tre Paesi devono rispondere “congiuntamente” alle sfide globali condivise, dato che “l’attuale ambiente economico e commerciale è caratterizzato da una crescente frammentazione dell’economia globale”, ha evidenziato. L’incontro tra gli esponenti di Pechino, Seul e Tokyo è il primo a tale livello in cinque anni.

Approfondimento

Dazi Usa auto, a rischio quasi 3 mld di fatturato per aziende italiane

Tajani: “Dazi? La trattativa sia europea”

“La trattativa sui dazi deve essere europea perché rafforza anche la nostra posizione tutelando meglio i nostri prodotti”, ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ad Affaritaliani.it a proposito dei dazi Usa in arrivo dal 2 aprile. “Lo dicono tutti gli imprenditori e il mondo agricolo. Indebolire l’Europa con tentativi velleitari sarebbe una forma di autolesionismo anti-europeista” che è “dannoso per la nostra economia”, ha sottolineato Tajani. “Ricordo che, grazie al mercato unico europeo, le imprese italiane esportano beni per oltre 200 miliardi”, ha evidenziato. “Altra cosa è favorire il dialogo transatlantico grazie alle buone relazioni del governo con la nuova Amministrazione americana. Lavorare per l’unità dell’Occidente deve essere la nostra priorità”, ha quindi concluso il segretario di Forza Italia.

Rome - Antonio Tajani, Matteo Salvini during Reception for the American Independence Day, News in Rome, Italy, June 27 2024 (Rome - 2024-06-27, Alessandra Carli / LiveMedia) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Leggi anche

Governo, Salvini smentisce tensioni con Tajani: “Rapporto splendido”

Nessun accordo con l’India

Gli operatori economici indiani sono invece delusi al termine dei quattro giorni di incontri sul commercio tra la delegazione Usa in visita a Delhi e i rappresentanti del governo locale. Manca infatti un chiaro accordo sulle tariffe che scatteranno dal 2 aprile. Una nota diffusa dal ministero del Commercio e dell’Industria indiano ha solo informato che i colloqui si sono conclusi “con una sostanziale convergenza” sui passi da fare per l’accordo bilaterale di libero commercio multisettoriale di cui India e Usa intendono firmare, entro l’autunno, la prima tranche. “Nelle prossime settimane avvieremo incontri virtuali per arrivare rapidamente a un round di negoziazioni in presenza”, fa sapere Delhi, ma – appunto – nessuna citazione sui dazi che colpiranno i prodotti indiani dal 2 aprile.

Vedi anche

Sky Tg25, a chi fanno più male i dazi di Trump

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

Fonte : Sky Tg24