Jeson riparte dal singolo Vagabondo: “L’uomo di cuore è chi sa sbagliare”

Dopo la collaborazione con Marco Mengoni nel singolo Lasciami indietro, e la pubblicazione dell’EP Solo un uomoJeson, l’artista, cantautore e autore romano, torna a quasi un anno di distanza con un nuovo progetto musicale che si apre con il nuovo singolo Vagabondo  dove associa la sua storia d’amore alla vita di un senzatetto, che sembra avere meno problemi di quanti la coppia ne stia affrontando. Nonostante le incomprensioni e le tensioni che in questo racconto esistono tra i due amanti, l’artista mette sempre al centro un concetto emblematico della sua arte: l’essenza dell’essere umano e l’importanza dell’amore oltre le imperfezioni.

Daniele è il momento del singolo Vagabondo: perché hai scelto di pubblicarlo adesso e in cosa la figura del vagabondo è collegata con l’amore?

Esce ora perché avevamo tempistiche discografiche ma il brano è di qualche mese fa e volevo farlo uscire come primo singolo per il suo storytelling. La mia scrittura è cambiata, grazie anche al mio lavoro di autore ho una tipologia di scrittura che parla a qualcuno, prima i miei erano viaggi introspettivi e se non venivano capiti non mi facevo grossi problemi. Essere autore mi ha istruito.

Il tema della canzone?

Il brano parla di una coppia che soffre la mancanza di attenzione, descrive uno stato in cui un uomo ha bisogno di sentirsi dire certe cose per crederci mentre io penso che se dimostro non devo dirlo. Nel mio quartiere romano c’era un signore che da giovane aveva tanti soldi poi tra gioco e altro ha perso tutto e oggi, a 50 anni, non ha più una vita. Questo per dire che i problemi che abbiamo spesso sono più piccoli di quanto pensiamo, c’è sempre chi sta peggio

Di solito dormi sul fianco destro?

No. Oppre, forse è la mia postura più comoda ma non unica, probabilmente parto così poi mi sposto.

Chi sono, nel 2025, le persone buone di cuore?

Nella canzone parlo di una persona che non fa più parte della mia: quando sei troppo apprensivo nascono problemi e il principale è proprio l’eccesso di apprensione che dimostra come una assenza, nei suoi due estremi, sfoci nel negativo. L’apprensione dei miei genitori mi ha portato insicurezze poi risolte. Il buono di cuore è anche chi sbaglia, chi dà in maniera incondizionata anche se riceveva di meno, chi comunque continuava a dare. E’ una questione di indole.

“Se ti penso senza dirlo che mi colpisca un fulmine” è la visione dell’amore senza età? Quell’amore che va dichiarato a prescindere?

E’ più inerente al darti tanto. Se stiamo insieme ogni giorno non devo esprimere certi sentimenti, il fulmine significa…guai a me se non ti dico quello che vuoi sentirti dire.

Usi nel testo la parola “disagiata”: in amore essere disagiati e identità o tossicità?

Dipende quanto. Io lo ho detto in maniera ironica, non insultante. Esserlo troppo crea problemi, serve equilibrio in tutto nella vita.

“Soldi in tasca non ne ho ma lassù mi è rimasto Dio”: il vagabondo dei Nomadi e lo stesso della tua generazione visto come va il mondo?

E’ difficile e frustrante vivere in questo mondo, se ti impegni non è detto che coroni i sogni. Io sono aggrappato alle mie ambizioni e ho ottenuto piccoli risultati. So che non è facile e che non si arrivi mai a un traguardo. E’ il concetto dell’orizzonte, quando lo raggiungi ce ne è sempre un altro.

Cosa è rimasto oggi di quel ragazzo “ancora un minorenne con le cuffie nelle orecchie”?

Sono venuto da te proprio con le cuffie nelle orecchie. E’ rimasto, c’è anche se ho avuto un periodo di terapia. Sai che ci sono dei problemi ma a volte li lasci perdere col…sono fatto così. Mettersi in discussione è fondamentale, io con la musica mi metto a nudo, assolutamente devo mettermi in discussione.

L’impatto dei tuoi testi su chi ti ascolta?

Non scrivo solo di cose mie, il concetto di Vagabondo non è solo mio, lo ho visto vivere da altre persone. Mi piace il cinema, mi influenza quello che vedo e leggo. Parlo di emozioni, possono aiutare con la scrittura e i sentimenti e la vita quotidiana che racconto possono fare sempre compagnia a chi la ascolta e portare riflessioni sui problemi reali e su quelli che ci creiamo noi. Il bello della musica è che tu non sei mai solo, ed è importante. Mentre scrivo penso a esternare emozioni, la musica aiuta!

Hai ancora paura di “morire da illuso” oppure è identità?

Se ci metti tutta l’anima è dura non avere paura, io ce la metto tutti i giorni. Io racconto quello che sono, la vita dal mio punto di vista. La paura di sbagliare c’è sempre ma resto tenace. Ho la giusta ambizione e credo in quello che faccio.

Hai Fede? Sei credente?

Da piccolo di più, ora sono un po’ spaesato. Diciamo che non ci credo più come prima.

“Mi sono ammalato per amore”: è un privilegio o un tormento?

Un privilegio che può diventare tormento. Tendo a dare una idea di esasperazione ma propongo equilibrio. Non è giusto ammalarsi per amore. L’amore è bello ma può diventare terrificante eppure quando ti arriva addosso ci caschi sempre.

Il perdono è una concessione o un privilegio?

Una concessione agli altri e un privilegio a se stessi. So perdonare anche se dipende dal torto.

Oggi cosa vedi “da un oblò”? Se pensi a quel 2021 e al Covid ci ragioni con serenità o resta la sottrazione di una stagione della vita?

Sono cambiate tante cose. C’è una parte di me che è rimasta quella, ma se penso a quel periodo quando ho realizzato l’Ep scrivevo i pezzi ma non con la consapevolezza di oggi. Ora so chi sono e dall’oblò vedo ogni dettaglio del mondo e sfumatura della vita. Ci sono tanti giorni che osservo e pochi in cui nascono racconti.

Che accadrà nelle prossime settimane?

Non scrivo per me tutti i giorni, non vivo la scrittura come un lavoro. Il percorso di autore è sì un lavoro ma io resto fedele a me stesso. Ora ho voglia di suonare, sto organizzando piccoli concerti e con le nuove uscite in estate vorrei andare in giro, è tanto che non suono. Ma so che per un emergente è dura: non hai seguito sufficiente per aprire certi artisti però chi ti ascolta dal vivo resta. La nicchia di pubblico te la crei con i live.

Fonte : Sky Tg24