Terremoto in Myanmar, ancora scosse fino a magnitudo 5: i morti sono oltre 1.600, emergenza per 6 milioni di bambini

A due giorni dal terremoto che ha devastato il Myanmar, causando danni e crolli anche in Thailandia, si continua a scavare tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Il bilancio delle vittime dopo il sisma di magnitudo 7.7 è terrificante e, purtroppo, in continuo aumento: l’ultimo bollettino parla di 1.644 morti e 3.408 feriti. 

Terremoto in Myanmar, ancora scosse: i morti sono oltre 1.600

La scossa si è verificata venerdì 28 marzo alle 14.20 ora locale, le 7.20 in Italia, a nord-ovest della città di Sagaing, nel Myanmar centrale, seguita pochi minuti dopo da una scossa di assestamento di magnitudo 6,4. Il terremoto ha raso al suolo edifici, distrutto ponti e danneggiato strade in vaste aree del Paese. La zona più colpita è quella della regione di Mandalay, la seconda città più grande del Paese. Ma con le comunicazioni danneggiate, l’entità del disastro è ancora difficile da valutare e il bilancio delle vittime potrebbe ancora aumentare. Come detto, il bilancio al momento è di oltre 1.600 morti, ma secondo le stime dell’Usgs si potrebbe andare oltre i 10mila. Secondo le autorità locali ci sarebbero almeno 139 persone disperse, mentre le abitazioni danneggiate dalla scossa nella sola regione di Mandalay sono 1.591.

Intanto la terra continua a tremare in Myanmar. Dopo le due potentissime scosse di venerdì, nelle ultime ore l’istituto geosismico americano (Usgs) ha registrato un sisma di magnitudo 5.1 nei pressi della capitale Naypyidaw a una profondità di 10 km, preceduta di circa 9 ore da una di 4.2 a Shwebo, circa 70 km a nord di Mandalay. 

Persone sotto le macerie, strage all’asilo

Intanto i soccorritori scavano con ogni mezzo, anche a mani nude, per cercare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Oltre 90 sarebbero ancora sotto ciò che resta di un edificio residenziale di Mandalay, lo Sky Villa Condominium, una costruzione di 12 piani che non ha resistito alla scossa. Tra gli edifici crollati per il sisma a Kyaukse, sempre nella regione di Mandalay, vi è anche la scuola materna West Mye Mye Kyi. I soccorritori hanno riferito di aver recuperato questa mattina i corpi senza vita di 12 bambini e di un’insegnante. Si teme che molte altre persone siano ancora intrappolate sotto le macerie, mentre con il passare delle ore le possibilità di sopravvivenza si affievoliscono. Secondo fonti locali ci sarebbero circa 50 i bambini e sei gli insegnanti ancora dispersi dopo il crollo dell’edificio. Le operazioni di ricerca e salvataggio sono supportate dall’amministrazione della diga di Kyaukse, dalla Croce Rossa e da gruppi di assistenza sociale. Il terremoto ha causato danni significativi anche nella città di Kyaukse, dove diverse abitazioni e negozi sono crollati.

Continua ad aggravarsi anche il bilancio delle vittime a Bangkok, in Thailandia, dove il numero dei morti è ufficialmente salito a 17. L’autorità metropolitana della capitale thailandese ha reso noto che 32 persone sono rimaste ferite e 83 risultano ancora irreperibili, la maggior parte delle quali provenienti dal sito di un grattacielo di 30 piani in costruzione crollato a causa del sisma.

Sospesi i combattimenti

Nel frattempo il governo ombra di opposizione democratica del Paese ha annunciato una sospensione unilaterale di due settimane nei combattimenti contro la giunta militare al potere, sebbene le “operazioni di difesa” siano escluse da questa tregua. La “sospensione di tutte le operazioni militari offensive” sarà applicata nelle “aree colpite dal terremoto e nei distretti correlati”, ha dichiarato il National Unity Government (Nug) su X. Secondo quanto riportato dai media, la giunta militare ha continuato i suoi attacchi contro i gruppi ribelli anche nelle ore immediatamente successive al sisma. In un’intervista alla Bbc, il Relatore Speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar, Tom Andrews, ha esortato la giunta a fermare tutte le operazioni militari. Il Nug combatte contro la giunta dal colpo di Stato militare del 2021. Il bilancio delle vittime in Myanmar è finora di 1.644 morti e oltre 3.400 feriti, ma il numero potrebbe aumentare di migliaia a causa della vicinanza di aree densamente popolate e della vulnerabilità di molte strutture.

Emergenza per 6.7 milioni di bambini

Mentre la conta delle vittime e dei danni è ancora in corso, c’è un’emergenza nell’emergenza, quella che riguarda i 6,7 milioni di bambini che vivono in un Paese già provato da fame e guerra civile con il 32% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. Le ong hanno lanciato l’allarme con l’Unicef, impegnato in prima linea sia in Myanmar sia in Thailandia a verificare il numero esatto di vittime, operazione molto lenta nell’ex Birmania a causa di strade bloccate, ponti rotti e comunicazioni interrotte. Ieri sono stati estratti senza vita cinque bambini su una ventina, intrappolati tra le macerie di una scuola crollata nella città di Taungoo, nel Myanmar centrale. Oggi tra gli edifici crollati a Kyaukse, nella regione di Mandalay, 12 piccoli sono stati trovati morti in una scuola materna. L’Avsi, che ha diversi progetti in Myanmar, sta verificando “le condizioni dei 600 bambini sostenuti a distanza da famiglie italiane e di tutte le persone coinvolte nelle nostre attività nell’area dell’epicentro”.

Terremoto in Myanmar: “Il terreno potrebbe liquefarsi”. Cosa significa 

Da anni il paese sotto il regime militare soffre di una povertà strutturale che impedisce ai bambini, soprattutto delle aree rurali, di godere dei loro diritti più fondamentali. Per questo L’Unicef è “profondamente preoccupato per l’impatto devastante” che sisma ha sui minori, più bisognosi degli adulti di protezione e supporto psicologico. Il Cesvi, una delle poche organizzazioni italiane attive in Myanmar da oltre vent’anni, sostiene che “la priorità ora è verificare se vi siano scuole colpite e bambini in condizioni critiche”.

Fonte : Today