In pensione tre mesi dopo: “Ci saranno 44 mila esodati”

Scatta l’allarme della Cgil sulle pensioni di vecchiaia e su quella anticipata. Se nel 2027 ci vorranno tre mesi in più per andare in pensione perché scatterà l’aumento dell’età legata all’aspettativa di vita, 44mila persone potrebbero ritrovarsi senza reddito e senza contribuzione in attesa della pensione. Si tratta dei lavoratori che sono usciti dalle aziende tramite accordi di isopensione, con scivoli fino a sette anni, espansione e solidarietà. Ex lavoratori che hanno accettato gli accordi prevedendo di raggiungere i requisiti per la pensione a 67 anni di età per la vecchiaia o 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata. Ma questi requisiti potrebbero essere rivisti dal 2027, vanificando il diritto all’assegno previdenziale.

“Oltre 44mila nuovi esodati”

Sarebbero i “nuovi esodati” denuncia il sindacato, più di 44mila persone secondo l’ultima analisi dell’Osservatorio Previdenza della Cgil. “Se il governo non interverrà, 19.200 lavoratori in isopensione e 4.000 con contratto di espansione si ritroveranno con un vuoto di tre mesi senza assegno, senza contributi, senza tutele – spiega il responsabile delle politiche previdenziali della confederazione, Ezio Cigna -. Parliamo di persone che hanno lasciato il lavoro nel pieno rispetto delle regole, firmando accordi con aziende e fondi, basati su date certe di accesso alla pensione. A questi si aggiungono altri 21.000 lavoratori usciti con i Fondi di solidarietà bilaterali, per i quali, seppur con impatti diversi, si configura comunque un possibile vuoto di copertura previdenziale. Un ulteriore ostacolo per migliaia di lavoratrici e lavoratori, che rischiano di non vedere riconosciuto il diritto maturato in base alle regole precedenti”.

“Il governo aveva promesso il superamento della legge Fornero – dice la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione – ma nei fatti è riuscito solo a peggiorarla azzerando ogni forma di flessibilità in uscita e tagliando la rivalutazione: serve una riforma vera, che garantisca pensioni adeguate e dignitose, soprattutto per le donne e i giovani che spesso hanno carriere discontinue o lavori precari”.

Fonte : Today