La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, torna a difendere la posizione del governo sulle spese per la difesa. Lo ha fa intervenendo al congresso di Azione, dicendo di essere lì perché la politica si fonda sul confronto e perché Azione è “una forza politica che si confronta nel merito delle cose, guardando al risultato anziché al posizionamento politico”.
Subito dopo inizia a parlare delle spese per la difesa, ribadendo che “sono il prezzo per la tua libertà e l’ho sempre sostenuto anche quando ero all’opposizione”. “Sento leader in Italia che invocano la rottura con gli Stati Uniti, Schlein dice che non possono essere nostri alleati. E ci sono altri leader che al contempo sostengono la linea che l’Europa non debba spendere risorse per la propria sicurezza. Non capisco: la proposta è rompere ogni forma di alleanza con gli Usa, ma chiedere loro di occuparsi della nostra sicurezza lo stesso o è che l’Europa diventi una grande comunità hippie demilitarizzata che spera nella buona fede delle altre potenze straniere?”.
Poi l’attacco della premier al leader M5s, Giuseppe Conte, ricordando che quando era al governo ha sottoscritto l’impegno del 2 per cento per le spese della difesa mentre ora manifesta contro l’aumento.
Critica Conte poi strizza l’occhio a Calenda
“Abbiamo fatto opposizione senza fare sconti”, ha ricordato la premier aggiungendo però di non aver “esitato ad aiutare il governo quando era necessario. Poi la critica a Conte: “Chi crede davvero in qualcosa non le sue posizioni per il fatto che si trova al governo o all’opposizione come fa chi, quando era al governo sottoscrive l’impegno del 2 per cento per le spese della difesa nella Nato e quando è all’opposizione scende in piazza per manifestare contro chi cerca di mantenere quell’impegno sottoscritto dall’Italia”.
Meloni ricorda infatti che quando era all’opposizione decise di sostenere l’Ucraina, “perché convinti che era la cosa giusta. Siamo ancora convinti che sia interesse nazionale italiano difendere il diritto internazionale, impedire che il diritto del più forte finisca per prevalere sulla forza del diritto. Posizione che anche Azione ha sostenuto”.
La premier strizza l’occhio a Carlo Calenda anche sul nucleare. “Abbiamo avuto il coraggio di riaprire alcuni dossier spinosi per troppo tempo chiusi in un cassetto, come quello per garantire al sistema produttivo quel mix energetico per mantenerlo competitivo, trovo interessanti alcune delle proposte fatte da Azione penso che si possa lavorare insieme”.
Fonte : Today