Lo yacht finisce sugli scogli e si spezza: avvocato italiano condannato a un anno di domiciliari

Un avvocato italiano di 76 anni è stato condannato a un anno di prigione e a una multa di 20.000 euro per l’incagliamento del suo yacht, che ha causato l’inquinamento di un’area marina protetta in Corsica. L’anno di prigione sarà scontato a domicilio sotto sorveglianza elettronica, ha deciso il tribunale marittimo francese, che ha anche pronunciato un divieto di navigazione nelle acque francesi per tre anni.

Cosa è successo: “Stava facendo colazione e aveva il pilota automatico”

Tutto è successo il 7 luglio 2022. Intorno alle 10 del mattino, con mare calmo e bel tempo, il Naugthy Lux, uno yacht di 19 metri battente bandiera italiana, ha urtato il fondale a cento metri dalla costa del deserto degli Agriates, nel nord della Corsica.

Secondo i giudici del tribunale marittim, l’imputato “non si preoccupava di pilotare la sua nave con prudenza, ma stava facendo colazione dopo aver azionato il pilota automatico”, ha dichiarato la presidente del tribunale Lola Vandermaesen.

La navigazione a cento metri dalla costa avrebbe dovuto spingerlo “a dare prova di grande vigilanza e a garantire una maggiore sorveglianza visiva”, osserva il tribunale. Secondo la gendarmeria marittima, la presenza di schiuma – che faceva pensare a degli scogli sommersi -, non sarebbero sfuggiti a un capitano attento, dandogli il tempo di evitare lo schianto.

A causa dell’arrivo di maltempo e delle difficoltà tecniche per il recupero del relitto, lo yacht si è spezzato a due settimane dall’incidente, il 21 luglio, causando gravi danni ambientali. I detriti si sono sparsi su 1,5 ettari tra terra e mare e fino a otto metri di profondità.

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Al momento dell’incagliamento nave trasportava 2.000 litri di gasolio e 26 batterie altamente inquinanti sono state recuperate dal fondo. Il tribunale ha condannato l’imputato, che “ha costantemente eluso le sue responsabilità disinteressandosi della sua nave dopo l’incagliamento”, a risarcire danni e interessi alla Collettività territoriale della Corsica e all’Ufficio dell’ambiente della Corsica, che si erano costituiti parte civile.

Oltre al danno morale, i giudici hanno dettagliato le varie voci di risarcimento: il recupero dei pezzi dello yacht rimasti sul posto fino a quattro mesi, l’impatto della fuoriuscita di carburante – seppur ritenuta “limitata” -, e la distruzione delle praterie di posidonia, la cui rigenerazione richiede venticinque anni.

Fonte : Today