Fermati nella provincia di Tra Vinh con l’accusa di “abuso delle libertà democratiche”. Quasi 1,3 milioni di Khmer Krom vivono in una parte del Vietnam che un tempo era il sud-est della Cambogia. Gli attivisti a Radio Free Asia: “Il governo vietnamita vuole impedire l’espressione della nostra identità culturale”.
Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità vietnamite hanno arrestato ieri un monaco di etnia Khmer Krom e due attivisti, con l’accusa di “abuso delle libertà democratiche per violare gli interessi dello Stato, i diritti legittimi e gli interessi di organizzazioni e/o cittadini”, spesso utilizzata per mettere a tacere il dissenso.
Il venerabile Kim Som Rinh, è un leader spirituale rispettato che da tempo si batte con mezzi pacifici per i diritti del popolo Khmer Krom, ha denunciato la Federazione Khmers Kampuchea-Krom a Radio Free Asia. Gli altri due attivisti sono Thach Nga e Thach Xuan Dong.
Quasi 1,3 milioni di Khmer Krom vivono in una parte del Vietnam che un tempo era il sud-est della Cambogia. Hanno dovuto affrontare gravi restrizioni alla libertà di espressione, di riunione e di movimento. I tre sono stati arrestati a a Preah Trapeang, nota in vietnamita come provincia di Tra Vinh.
Un anno fa, il 25 marzo 2024, il Sangha buddista del Vietnam, controllato dallo Stato, aveva già privato Kim Som Rinh del suo status di monaco. “Questa decisione arbitraria di sconsacrarlo e arrestarlo faceva parte di uno sforzo più ampio per sopprimere le libertà religiose della comunità Khmer Krom e impedire l’espressione della loro identità culturale”, ha dichiarato la Federazione Khmers Kampuchea-Krom. Invitando le Nazioni Unite e la comunità internazionale ad agire. Il Vietnam – aggiungono gli attivisti – in quanto membro del Consiglio per i Diritti Umani, deve essere “chiamato a rispondere della sua palese inosservanza delle norme internazionali sui diritti umani”.
Fonte : Asia