Il governo Meloni è pronto a intervenire sui centri in Albania: nelle prossime ore è atteso un nuovo provvedimento in Consiglio dei ministri. Dopo settimane di riflessioni e limature arriva il decreto-legge che vuole rendere operativi i centri dopo che i giudici hanno bocciato per tre volte i trattenimenti dei migranti imponendone il trasferimento in Italia. Ma non solo: l’esecutivo ha preparato nuove misure che riguardano la cittadinanza.
Salvare i centri in Albania
“Stiamo pensando ad una prossima riattivazione almeno per una componente delle funzioni di quel centro, che è già esistente: quella di centro per i rimpatri”, aveva spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Gli uffici legislativi di Palazzo Chigi e del Viminale lavorano da tempo al testo che dovrebbe essere snello, di pochi articoli, tenendo conto che nel sito di Gjader è già presente un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) da 144 posti. L’obiettivo è quello di trovare una formulazione normativa che possa metterlo al riparo da ricorsi. Attualmente le due strutture in Albania volute fortemente da Giorgia Meloni sono vuote, in attesa della sentenza della Corte di giustizia europea (che non arriverà probabilmente prima di giugno) chiamata in causa dal tribunale di Roma in merito al ricorso presentato da alcuni migranti bengalesi contro il diniego della loro richiesta d’asilo, per sciogliere il nodo su quali Paesi debbano essere considerati “sicuri”.
Norme sulla cittadinanza
Nel prossimo Consiglio dei ministri è atteso anche un decreto-legge che riguarda la cittadinanza. Le nuove norme dovrebbero mantenere il principio dello “ius sanguinis”, basato sulla discendenza da cittadini italiani, e rafforzeranno la necessità di un vincolo effettivo con l’Italia per i figli nati all’estero da cittadini italiani. Un intervento che punta a rispondere anche all’esigenza di allineare l’ordinamento italiano a quello di altri Paesi europei e di garantire la libera circolazione nell’Unione europea solo a chi mantenga un legame concreto con l’Italia.
Fonte : Today