Ogni anno in Italia si registrano circa 2.500 nuovi casi di lesioni al midollo spinale. La maggior parte derivano da traumi, come incidenti stradali (nel 48% dei casi), cadute e incidenti sportivi. Ma un numero significativo di lesioni è causato anche da patologie non traumatiche, come malattie degenerative o infezioni. Le lesioni possono coinvolgere tutte le fasce di età: dai bambini agli anziani. Gestire questi casi tempestivamente diventa cruciale per poter migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre il rischio di complicanze a lungo termine. Ed è per questo che le Unità spinali, centri di eccellenza multidisciplinari, hanno un ruolo chiave. La loro importanza è anche uno dei temi al centro della Giornata nazionale dalla persona con lesione al midollo spinale del 4 aprile 2025.
Cosa sono le Unità spinali
Le Unità spinali sono composte da un team di specialisti che include medici (neurologi, fisiatri, internisti, ortopedici, urologi ecc.), fisioterapisti, psicologi, assistenti sociali e consulenti per il supporto emotivo. Non solo: ne fanno parte anche infermieri specializzati nella gestione delle lesioni midollari. Oltre a fornire una riabilitazione precoce e intensiva, le Unità si occupano anche della gestione delle complicanze, come le disfunzioni della vescica o dell’intestino, i problemi respiratori e i dolori neuropatici. C’è poi tutta una parte di ricerca e innovazione, per trovare nuove tecnologie e trattamenti, come, ad esempio, l’utilizzo di esoscheletri e la stimolazione spinale. Per la Faip (Federazione delle associazioni italiane delle persone con lesione al midollo spinale) e la Sims (Società italiana midollo spinale) “investire nella salvaguardia e nel potenziamento delle Unità spinale è cruciale per garantire la miglior qualità della vita possibile a tutte le persone che vivono con lesioni al midollo spinale”.
I problemi e i posti letto insufficienti
Ogni anno, come sottolinea la Faip, le Unità spinali, a causa del numero insufficiente di posti letto, non riescono a garantire il ricovero a pazienti in fase sia acuta che cronica con complicanze. Le conseguenze sono pesanti: inadeguata riabilitazione, perdita del potenziale di recupero, incremento dei tempi di ricovero e della spesa sanitaria, se la presa in carico avviene in strutture non adeguate. “È indispensabile che le istituzioni si facciano carico di questa situazione, destinando risorse adeguate e azioni efficaci per garantire una riabilitazione di alta qualità come previsto dal Cod. 28”, spiega Vincenzo Falabella, presidente Faip.
“Corriamo insieme per salvare le Unità Spinali”
Per il 4 aprile, a Roma, nella sala monumentale della presidenza del Consiglio, è in programma un incontro a cui partecipano anche Vincenzo Falabella (presidente Faip), Adriana Cassinis (presidente Sims), Luca Pancalli (presidente Comitato italiano paralimpico), Alessandra Locatelli (ministra per le Disabilità) e Orazio Schillaci (ministro della Salute). Previsto, inoltre, il collegamento di 20 tra Unità Spinali e Centri specializzati per il trattamento delle persone con lesione al midollo spinale da tutta Italia: con lo slogan Corriamo insieme per salvare le Unità Spinali cod. 28 alta specialità riabilitativa punteranno l’attenzione sulle criticità e sull’importanza di queste strutture. E per dar voce ai diritti e ai bisogni delle persone con lesione midollare, sono stati organizzati eventi, in contemporanea, nella maggior parte delle Unità Spinali italianeL’Unità Spinale Unipolare di Milano in collaborazione con AUS Niguarda, in particolare, organizza una corsa a staffetta a cui prenderanno parte persone con lesione al midollo spinale e non.

Approfondimento
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Fonte : Sky Tg24