Il 1 gennaio 1962 negli studi della Decca Records a West Hampstead, Londra arriva una band emergente per fare un’audizione che entra nella storia. Sono i Beatles, che un discografico della Decca, Mike Smith ha visto in concerto al Cavern Cub di Liverpool, invitato dal loro manager Brian Epstein. Neil Aspinall, amico e roadie dei Beatles, che in quel momento sono Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Pete Best li porta in macchina la sera dell’ultimo dell’anno del 1961 da Liverpool. Il viaggio dura dieci ore, perché Neil sbaglia strada e i Beatles arrivano a Londra alle dieci di sera “In tempo per vedere gli ubriachi che si tuffavano nella fontana di Trafalgar Square” come ha raccontato John Lennon.
Alle dieci del mattino del giorno dopo sono in studio per suonare quindici canzoni scelte da Brian Epstein tra quelle che la band fa di solito dal vivo al Cavern Club, tra cui classici rock’n’roll come Memphis, Tennessee di Chuck Berry, Sure to Fall in Love Wih You di Carl Perkins, Crying Waiting, Hoping di Buddy Holly e Like Dreamers Do e Love of the Loved, due delle prime composizioni di Lennon e McCartney.
Circa un mese dopo, i Beatles ricevono dalla Decca una lettera di rifiuto. È probabilmente il più grande errore della storia. “Le band che suonano la chitarra sono ormai finite” si legge nella relazione della Decca, che si dice sia stata redatta dal produttore Dick Rowe (anche se lui ha sempre negato), che un anno dopo mette sotto contratto i Rolling Stones, su suggerimento di George Harrison. “I Beatles non hanno futuro nel mondo dello spettacolo.” Brian Epstein porta il demo registrato alla Decca ad altre etichette, tra cui la EMI e la sua sussidiaria Parlophone, con cui collabora il produttore George Martin, che lo ascolta e decide di incontrare la band. Uno dei nastri della audizione con la Decca è stato ritrovato per caso settimana scorsa da Rob Frith, proprietario del negozio di dischi Neptoon Records di Vancouver.
Nessuno sa come sia finito in Canada, nemmeno lui: “Ho trovato una bobina in giro nel negozio con scritto Beatles 60s Demos. Pensavo fosse un bootleg” ha raccontato Rob Frith, che ha postato sui social un breve video del nastro, suonato nello studio professionale di un suo amico, Larry Hennessey “Ma la qualità del suono è incredibile, è un master”.
Rob Firth è stato contattato da un altro negoziante di dischi di Vancouver, Jack Herschorn ex proprietario del negozio Mushroom Records, che lo ha avuto da un produttore inglese incontrato a Londra negli anni 70. “L’ho portato a casa e non l’ho mai venduto” ha detto, “Non mi sembrava una cosa giusta da fare. Merita di essere pubblicato ufficialmente”.
Anche Rob Firth ha detto di volerlo conservare, e di essere disposto di darne una copia alla Decca se l’etichetta che ha rifiutato i Beatles volesse pubblicarlo. “Ma se Paul McCartey passasse qui da Neptoon Records sarei molto felice di darlo a lui di persona” ha detto.
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Fonte : Virgin Radio