I dati realativi alla situazione della sanità italiana continuano a spaventare i professionisti del mestiere e tutti i cittadini. Il numero di infermieri dipendenti che lasciano volontariamente il posto di lavoro è in aumento dal 2016, con una vera impennata nel 2022
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La crisi della sanità italiana sembra continuare: in Italia si perdono 10mila infermieri l’anno. È il report della Fondazione Gimbe grazie ai dati sulla professione infermieristica presentati al terzo Congresso Nazionale Fnopi che si è chiuso pochi giorni fa a Rimini. L’Italia precipita, inoltre, dalle classifiche europee sulla quantità di laureati in infermieristica e sulla retribuzione della professione. “Siamo di fronte a un quadro che compromette il funzionamento della sanità pubblica e mina l’equità nell’accesso alle cure” afferma Nino Cartabellotta presidente della Fondazione Gimbe. Nel SSN, un infermiere su quattro è vicino alla pensione e uno su sei lavora fuori dal SSN”.
Carenza di infermieri
Nel 2022, secondo i dati del ministero della Salute, il personale infermieristico contava 302.841 unità, di cui 268.013 dipendenti del Sistema Sanitario Nazionale, SSN, e 34.828 impiegati presso strutture equiparate. Secondo Gimbe “Il confronto internazionale è impietoso: considerando tutti gli infermieri in attività, a prescindere dal contratto di lavoro e dalla struttura in cui operano, nel 2022 l’Italia contava 6,5 infermieri per 1.000 abitanti, dato ben al di sotto della media Ocse di 9,8 e della media EU di 9. In Europa peggio di noi solo Spagna (6,2), Polonia (5,7), Ungheria (5,5), Lettonia (4,2) e Grecia (3,9)”. “In generale” commenta il presidente Cartabellotta “il numero di infermieri risulta più basso in quasi tutte le Regioni del Mezzogiorno, sottoposte ai Piani di rientro, oltre che in Lombardia”.
Dimissioni e cancellazioni dall’albo
Secondo il report Gimbe, “ogni anno perdiamo migliaia di infermieri. Il numero di infermieri dipendenti del Ssn che lasciano volontariamente il posto di lavoro è in costante aumento dal 2016, con un’accelerazione significativa nel biennio pandemico 2020-2021 e una vera e propria impennata nel 2022. Solo nel triennio 2020-2022 hanno abbandonato il SSN 16.192 infermieri, di cui 6.651 nel solo 2022”. Ancora più allarmante è il dato relativo alle cancellazioni dall’Albo FNOPI, requisito essenziale per esercitare la professione: ben 42.713 infermieri si sono cancellati negli ultimi quattro anni, di cui 10.230 solo nel 2024. Le motivazioni sono diverse – pensionamenti, trasferimenti all’estero, decessi, morosità, abbandoni volontari della professione – e tutte concorrono a un bilancio “in rosso”: di fatto la professione infermieristica perde oltre 10 mila unità all’anno. Nel 2022, quasi 78 mila infermieri dipendenti del SSN avevano più di 55 anni, ovvero oltre di 1 su 4 (27,3%), mentre un ulteriore 22% (n. 62.467) si collocava nella fascia di età 50-54 anni.

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Fonte : Sky Tg24