Gazipur: la protesta dei lavoratori del tessile per mancati salari e premi dell’Eid

Il settore traina l’economia del Bangladesh con l’85% del totale delle esportazioni e un indotto di 47 miliardi di dollari. Tuttavia, molti lavoratori rivendicano il pagamento di numerose mensilità arretrate e i bonus collegati alla festa per la fine del Ramadan. Le vane promesse dei vertici aziendali, con la polizia che reprime le manifestazioni. 

Dhaka (AsiaNews) – Le famiglie in Bangladesh si preparano all’Eid al-Fitr che segna la fine del Ramadan, il mese sacro di digiuno e preghiera, pianificando viaggi nei villaggi nativi e dalle famiglie di origine in un clima di profonda incertezza legato alla situazione dei lavoratori del tessile: l’industria dell’abbigliamento, fra le più importanti della nazione asiatica, sta vivendo un periodo di criticità per il mancato pagamento di stipendi e bonus. Tuttavia, per molti le gratifiche aggiuntive collegate alla festa sono “solo” una preoccupazione secondaria: il primo problema è rappresentato dalle mensilità trattenute dalle fabbriche per coprire i costi. Gli operai hanno protestato davanti agli uffici della Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (Bgmea) e del ministero del Lavoro; tuttavia, le loro richieste rimangono senza risposta sia da parte dei datori di lavoro che delle autorità di governo.

Centinaia di lavoratori della fabbrica di abbigliamento Hagg Knitwear di Kaliakoir, a Gazipur, hanno manifestato ieri, bloccando l’autostrada Dhaka-Tangail per un’ora, dopo aver scoperto che i cancelli della fabbrica erano chiusi e salari e bonus per l’Eid non pagati per tre mesi. Il picchetto, iniziato la mattina verso le 7.30, ha causato gravi disagi alla circolazione fino all’intervento della polizia che, attorno alle 8.30, ha liberato la strada. Gli operai sostengono che la direzione della fabbrica ha ignorato i ripetuti appelli, lasciandoli in un limbo finanziario a pochi giorni dalla festa e in un momento critico per le famiglie, che si affidano a bonus e stipendi per coprire le spese delle vacanze. “Non abbiamo alcuna certezza di poter sfamare le nostre famiglie o comprare i vestiti per i nostri figli” dichiara ad AsiaNews Mohammad Rahim, un lavoratore del tessile.

I manifestanti sostengono che le autorità della fabbrica hanno assicurato loro più volte che i pagamenti sarebbero stati effettuati per poi sigillare l’impianto e andarsene senza fornire alcuna spiegazione. “Siamo stati pazienti, ma le loro bugie ci hanno spinto ad agire” ha dichiarato un altro operaio, che chiede l’anonimato per il timore di ritorsioni. La folla si è dispersa solo dopo che la polizia e i responsabili industriali hanno promesso di mediare con la direzione.

Il sovrintendente di polizia a Gazipur, AKM Zahirul Islam, ha parlato di trattative in corso: “Stiamo lavorando per garantire l’erogazione degli stipendi e dei bonus prima dell’Eid. La nostra priorità è risolvere la questione in modo pacifico”. Di contro, i rappresentanti della fabbrica rimangono irraggiungibili e non intendono rilasciare commenti sulla vicenda, alimentando il clima di sfiducia e le preoccupazioni dei lavoratori.

La protesta della Hagg Knitwear riflette un modello più ampio di agitazioni sindacali in vista delle festività. A Uttara 200 dipendenti della Roar Fashion dal 23 marzo sono accampati davanti all’edificio della Bgmea per chiedere il versamento di salari non pagati e indennità di licenziamento. Manifestazioni simili sono scoppiate nei pressi del ministero del Lavoro, con i lavoratori che accusano i proprietari delle fabbriche e le autorità di regolamentazione di negligenza sistematica. L’industria dell’abbigliamento in Bangladesh, che vale 45 miliardi di dollari e che impiega oltre quattro milioni di lavoratori, deve affrontare critiche ricorrenti per i ritardi salariali e le condizioni di sicurezza. Sebbene il governo imponga l’obbligo dei bonus e dei premi per la fine del Ramadan, la loro applicazione rimane lassista, lasciando i lavoratori vulnerabili. 

In una nota Saleh Uddin Sifat, segretario congiunto del National Citizen Party (Ncp), esprime il sostegno dell’associazione di categoria ai lavoratori. Tra i manifestanti vi sarebbero anche i dipendenti della Style Crafts Limited, che chiedono 14 mensilità arretrate e hanno assistito alla morte di un funzionario aziendale, colpito da ictus durante la mobilitazione. Nelle vicinanze, i lavoratori della Apparels Eco Plus Limited hanno chiesto tre mesi di stipendi non pagati, mentre i dipendenti della Bhalukar Roar Fashion Limited proseguono il sit-in per salari e indennità di licenziamento. Traino dell’economia nazionale, l’industria dell’abbigliamento in Bangladesh ha fruttato nel 2022-23 quasi l’85% del totale delle esportazioni, sfiorando i 47 miliardi di dollari. 

Fonte : Asia