L’iftar islamico in piazza a Milano, tavole apparecchiate all’aperto: scoppia la polemica

L’Iftar islamico, il pasto serale consumato dai musulmani che interrompe il loro digiuno quotidiano durante il Ramadan, a Milano diventa terreno di scontro politico. Il Comune ha infatti dato il via libera a un Iftar davanti alla stazione centrale con tanto di area transennata e tavole imbandite e la Lega ha alzato gli scudi parlando di “sottomissione”. Cosa è successo.

iftar milano frame da video

L’Iftar islamico in piazza a Milano  – Le immagini

Davanti alla stazione centrale di Milano nella serata del 21 marzo è stata organizzata una cerimonia di Iftar. Centinaia di credenti musulmani si sono ritrovati insieme per interrompere il loro digiuno quotidiano del Ramadan. L’evento chiamato “Speciale Iftar” era patrocinato dal Comune e ha acceso il fuoco della polemica.

La Lega: “Sottomessi all’Islam”

L’attacco è partito dalla Lega. “La sinistra ormai non si nasconde più: il livello di sottomissione all’Islam non conosce limiti. Stasera i giovani del Pd saranno in piazza Leonardo per spezzare il digiuno del Ramadan insieme alla comunità musulmana. Un evento a cui il Municipio 3 ha persino concesso il patrocinio”, dicono in una nota Silvia Sardone, eurodeputata e Samuele Piscina, segretario Lega Milano, entrambi consiglieri comunali della Lega. “I radical chic – si legge ancora nella nota – invitano tutti a portare un tappetino per pregare e del cibo da condividere: chissenefrega se gli islamici in città fanno quello che vogliono, tra moschee abusive, rivolte nelle periferie e diritti negati alle donne”, sottolineano. “Tra l’altro, giusto ieri sera, il Comune ha co-organizzato un’altra cena islamica nella piazza della stazione Centrale, esattamente dove bande di maghrebini delinquono sistematicamente nel silenzio di Pd e compagni”, prosegue il comunicato.

Forza Italia: “Nulla di fondamentalista”

Diversi però i toni di Forza Italia che non supporta la battaglia degli alleati. “Vogliamo dissociarci dalla posizione dell’europarlamentare Silvia Sardone perché tra i promotori compariva anche Amir Atrous, membro del dipartimento immigrazione del coordinamento cittadino di Forza Italia – hanno precisato Alessandro De Chirico e il consigliere del Municipio 1 Giampaolo Berni Ferretti -. L’evento patrocinato dal Comune di Milano è stato organizzato dall’associazione Jasmine in collaborazione con il consolato del Marocco. Jasmine nasce per la difesa delle donne maltrattate e non ha nulla di fondamentalista, ma anzi riteniamo che sia un importante interlocutore per il dialogo interreligioso”. “Amir Atrous – spiega Giampaolo Berni Ferretti -, è quanto di più lontano da ciò che Silvia Sardone demonizza: rappresenta il simbolo dell’integrazione. È un liberale di origine siciliana, figlio di immigrati tunisini di religione mussulmana e insegna in una scuola media superiore milanese. È stato uno studente borsista della Statale di Milano, attivissimo nella Politica giovanile universitaria e candidato alle elezioni europee del 2019 nelle liste di Forza Italia. Ritengo assurde e oscurantiste – conclude Berni Ferretti – le dichiarazioni dell’onorevole Sardone e chiederò all’amico Amir di invitare Silvia Sardone a una prossima cena dell’iftar”.

Evento distorto per scopi politici”

“L’Iftar in piazza – replicano dall’associazione Jasmine – è stato concepito come un momento di dialogo, inclusione e condivisione, aperto alla cittadinanza tutta. Alla serata hanno preso parte importanti rappresentanti istituzionali, tra cui il vicario episcopale dell’arcivescovo di Milano, il prefetto, il questore, la vicesindaco, numerosi consoli, nonché esponenti delle forze armate e dell’ordine, tra cui polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza. La loro presenza testimonia il valore civico, culturale e simbolico dell’iniziativa, nel pieno rispetto delle tradizioni religiose e del vivere comune. Siamo profondamente dispiaciuti che un evento improntato all’unità venga distorto per finalità politiche, anche da coloro che svolgono una professione giornalistica. Ribadiamo il nostro impegno per un dialogo trasparente, rispettoso e aperto a tutte le comunità che fanno parte del tessuto sociale di Milano”.

Fonte : Today