Sui dazi l’Europa torna sui suoi passi e offre a Trump un ramoscello d’ulivo

Dopo aver fatto la voce grossa, l’Unione europea sembra aver deciso di tornare sulla strada del dialogo per provare a evitare una dolorosa guerra commerciale con gli Stati Uniti di Donald Trump. Di portare un ramoscello d’ulivo a Washington è stato incaricato il commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, che è volato oltreoceano per incontrare il Segretario al Commercio statunitense, Howard Lutnick, e Jamieson Greer, il commercio estero dell’amministrazione.

La discussione si incentrerà sul “perché, secondo noi, dobbiamo fare ogni sforzo da entrambe le parti per evitare dazi dannosi e costruire invece di distruggere la relazione commerciale Ue-Usa, che è la più forte al mondo”, ha detto ieri un portavoce della Commissione, senza però fornire ulteriori dettagli.

I tentativi di mediazione

Finora i funzionari europei hanno faticato a convincere Trump a rinunciare a una guerra commerciale, come avevano fatto durante la sua prima amministrazione. Lo stesso Sefcovic ha dichiarato la scorsa settimana che sono stati fatti pochi progressi nei colloqui con Washington, dopo che l’inquilino della Casa Bianca ha imposto tariffe del 25 per cento sulle importazioni di acciaio e alluminio, che entreranno in vigore il 2 aprile, giorno che Trump ha definito “Liberation Day”, il giorno della liberazione.

Inizialmente la Commissione aveva risposto in maniera durissima, promettendo contromisure con dazi fino al 50 per cento su 26 miliardi di euro di merci statunitensi. Questa stretta avrebbe dovuto partire a inizio aprile, ma l’esecutivo comunitario ha deciso di creare spazio per le trattative rimandando l’entrata in vigore dei balzelli alla metà del mese. Dalla stretta potrebbero poi essere eliminati tutta una serie di prodotti statunitensi per evitare rappresaglie su beni ritenuti chiave nel Vecchio Continente.

Le minacce di Trump

Ad esempio, il bourbon dovrebbe essere graziato per mettere al riparo lo champagne e altri vini europei. Il dietrofront è arrivato dopo le minacce dello stesso Trump, che sul suo social Truth aveva scritto che, se questo “dazio orribile del 50% sul whisky” non fosse stato rimosso “immediatamente”, gli Stati Uniti avrebbero risposto con “una tariffa del 200% su tutti i vini, champagne e prodotti alcolici in produzione dalla Francia e da altri Paesi rappresentati dall’Ue”, con la frase da “tutto” a “Ue” scritta completamente in maiuscolo.

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Non a caso, sono state Francia e Italia a chiedere per prime di cedere al ricatto di Trump, essendo i due Paesi i maggiori esportatori di vino negli Stati Uniti. “Bisogna evitare una guerra dei dazi, bisogna essere prudenti, bisogna discutere e tutelare i nostri interessi”, ha detto il vicepremier italiano Antonio Tajani. “Ancora non sappiamo quali saranno i dazi imposti dagli americani e quando saranno imposti. Non vedo divisioni sulla politica commerciale all’interno della maggioranza. Siamo tutti per il confronto e per difendere le imprese italiane”, ha aggiunto.

La strategia di Bruxelles

La strategia annunciata da Bruxelles è quella di intervenire in maniera selettiva e non generalizzata, colpendo dove fa più male a Trump e al Partito Repubblicano. La Commissione ha innanzitutto ripristinato le misure introdotte durante la presidenza di Jean-Claude Juncker, al tempo del primo mandato di Trump nel 2018, riattivando dazi che erano stati poi congelati durante la presidenza di Joe Biden su prodotti americani iconici, tra cui il whisky bourbon, i jeans e le motociclette Harley-Davidson.

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Ma ora sembra pronta a un mezzo passo indietro invece di seguire l’esempio di Paesi come Messico e Canada, che invece hanno risposto con la stessa virulenza degli Stati Uniti e la linea della fermezza, ottenendo risultati che al momento sembrano positivi e che hanno costretto Trump a un parziale dietrofront.

Nella missione a Washington, Sefcovic è stato accompagnato dal capo di gabinetto di Ursula von der Leyen, Björn Seibert, un segnale che la presidente della Commissione intende prendere direttamente in mano il negoziato. L’idea iniziale della Commissione, portata avanti poco dopo l’entrata in carica del repubblicano, era quella di offrire a Trump la possibilità di vendere più merci americane e più gas naturale liquefatto, allo scopo di ridurre il disavanzo commerciale. Ora Bruxelles sembra intenzionata a tornare alla carica, ma sul piatto sarebbe pronta a mettere qualcosa di più sostanzioso.

Fonte : Today