La Russia e l’Ucraina hanno raggiunto un’intesa di principio per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero e vietare attacchi alle rispettive infrastrutture energetiche. Si tratta di due accordi separati, firmati da Mosca e Kiev con gli Stati Uniti, che hanno svolto il ruolo di mediatore. I testi diffusi prevedono cinque punti, quattro dei quali identici, mentre il secondo varia tra la versione russa e quella ucraina.
L’accordo
Come spiegato dalla Casa Bianca al termine dei colloqui a Riad, l’intesa prevede “garanzie per una navigazione sicura”, il divieto “dell’uso della forza” e lo stop “all’impiego di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero”. Inoltre, entrambe le parti si impegnano a non colpire le strutture energetiche per almeno 30 giorni.
Le differenze emergono nel secondo punto del patto. Washington ha dichiarato di aver concordato con Kiev che gli Stati Uniti si impegneranno a facilitare lo scambio di prigionieri di guerra, il rilascio di detenuti civili e il ritorno dei bambini ucraini trasferiti con la forza.
Con Mosca, invece, hanno promesso di ripristinare l’accesso della Russia al mercato globale per l’export di prodotti agricoli e fertilizzanti, ridurre i costi delle assicurazioni marittime e migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento. Un impegno che mette in difficoltà l’Unione europea, che non ha ancora dato il via libera a queste concessioni.
Le richieste del Cremlino
Se attuati, questi accordi rappresenterebbero il passo più concreto verso un cessate il fuoco, che Washington considera essenziale per avviare colloqui di pace dopo oltre tre anni di guerra. Il Cremlino ha precisato che l’intesa entrerà in vigore solo dopo la “revoca” delle restrizioni occidentali sul commercio di cereali e fertilizzanti russi. Mosca attende in particolare l’eliminazione delle sanzioni contro la banca agricola Rosselkhozbank, alcuni produttori ed esportatori agroalimentari e le compagnie di assicurazione sulle merci.
Scetticismo
Entrambi i Paesi hanno dichiarato di affidarsi agli Stati Uniti per garantire il rispetto dell’accordo, ma già dubitano delle intenzioni della controparte. “Se i russi lo violano, ho una domanda diretta al presidente Trump: ecco le prove, chiediamo sanzioni, chiediamo armi”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa a Kiev.
Dall’altra parte, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato: “Servono garanzie chiare. E data la triste esperienza degli accordi con la sola Kiev, solo un ordine di Washington a Zelensky e alla sua squadra potrà far rispettare gli impegni presi”.
L’intesa segna un ritorno all’Iniziativa del Mar Nero, firmata nel 2022 con la mediazione della Turchia e delle Nazioni Unite, e a un memorandum d’intesa triennale in base al quale l’Onu si era impegnata a sostenere le esportazioni russe di cibo e fertilizzanti. Mosca si era ritirata dall’accordo nel 2023, denunciando ostacoli alle proprie esportazioni.
Fonte : Today