Oltre a essere delizioso, il pistacchio è anche un alimento ricco di nutrienti. Finora, tuttavia, per la mancanza di una dettagliata mappa del genoma del pistacchio, i processi molecolari alla base dello suo sviluppo e delle sue caratteristiche nutrizionali sono rimasti in gran parte sconosciuti. A riuscire in questa impresa è stato oggi un team di ricerca internazionale, coordinato dall’Università della California, Davis, in collaborazione con il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), che ha messo a punto la sequenza genetica più completa e accurata del pistacchio. “È stato come passare da una mappa disegnata a mano di un paesaggio a un’immagine satellitare di Google Earth”, ha commentato J. Grey Monroe, tra gli autori dello studio, appena pubblicato sulla rivista New Phytologist.
Il clima
I cambiamenti climatici non risparmiano neanche le piante di pistacchio. Sebbene siano particolarmente resistenti alla siccità, infatti, queste necessitano di inverni freddi per fiorire correttamente. E dato che gli inverni sono sempre più caldi, i coltivatori hanno bisogno di nuove varietà di pistacchi che possano prosperare a temperature più elevate. Nel nuovo studio, i ricercatori si sono concentrati sulla codifica del genoma della Pistacia vera Kerman, la varietà di pistacchio più diffusa, coltivata soprattutto in California. “I maggiori produttori mondiali di pistacchio sono gli Usa e l’Iran (coprono da soli il 70% del mercato mondiale), in crescita seguono Turchia, Spagna e Grecia”, spiegano dal Crea. “Il pistacchio italiano di Bronte, ritenuto tra i migliori del mondo, viene coltivato in terreni vulcanici nativi, inframmezzati da rocce laviche, che rappresentano un unicum sul piano della qualità e del gusto”.
Lo sviluppo
Oltre a fornire il genoma del pistacchio più dettagliato di sempre, i ricercatori hanno svolto uno studio spazio-temporale, riuscendo a identificare le 4 fasi chiave della crescita e della maturazione del frutto di pistacchio, dal fiore al raccolto, fornendo una valutazione fisiologica completa, tra cui l’indurimento del guscio e la crescita del seme. “Sapere come il frutto cambia durante lo sviluppo aiuterà gli agricoltori a prendere decisioni migliori, come quando annaffiare i loro alberi, portando a una produzione di pistacchi più sostenibile”, ha commentato la co-autrice Bárbara Blanco-Ulate. Inoltre, sapere di più sul suo sviluppo potrebbe fornire migliori strategie per il raccolto, evitando danni causati da insetti e infezioni fungine.
Pistacchi più nutrienti
Grazie alla mappa genetica, inoltre, i ricercatori hanno scoperto i geni e i percorsi che influenzano il valore nutrizionale del pistacchio, come per esempio come si accumulano le proteine e gli acidi grassi insaturi. Tutti aspetti, quindi, fondamentali sia per la loro durata di conservazione che per i benefici dietetici. “Stiamo ottenendo informazioni su come tutte queste caratteristiche nutrizionali vengono acquisite nei pistacchi e su come possiamo migliorarle da una prospettiva di gestione”, ha concluso Blanco-Ulate, sottolineando come questo studio getta le basi per poter coltivare in futuro varietà di pistacchi migliori da un punto di vista nutrizionale.
Fonte : Wired