Dodici ore di colloqui a porte chiuse nella capitale saudita Riad, con gli Stati Uniti impegnati su due tavoli paralleli con gli emissari di Kiev e Mosca, non hanno prodotto accordi immediati sul cessate il fuoco in Ucraina, ma Washington annuncia un comunicato congiunto con Mosca per martedì. Il negoziato per una tregua in Ucraina si conferma accidentato. Restano irrisolti i nodi legati al cessate il fuoco sulle infrastrutture energetiche e alla ripresa in sicurezza della navigazione commerciale nel Mar Nero. Il Cremlino frena: parla di “molti aspetti ancora da discutere” e chiarisce che, nonostante ore di trattative con gli americani, non ci sarà alcun documento firmato.
Trump alza la posta: confini territoriali e controllo delle centrali elettriche
A complicare il quadro è Donald Trump, che da Washington aggiunge nuovi elementi al negoziato. Secondo il presidente, a Riad si è discusso anche di confini territoriali e del controllo delle centrali nucleari, a partire da quella di Zaporizhzhia. Due temi di peso, che vanno oltre la questione immediata del cessate il fuoco.
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Il team tecnico americano, che include tra gli altri l’ex ufficiale dell’intelligence dell’esercito Andrew Peek, è arrivato a Riad con l’obiettivo di facilitare un primo passo verso una cessazione delle ostilità. Ma l’iniziativa fatica a decollare. Come riportato dai media statunitensi, Trump auspica un’intesa entro Pasqua, ma Mosca, prima di iniziare gli incontri sauditi, ha rilanciato la palla nel campo ucraino, affermando che l’esercito russo sta rispettando lo stop agli attacchi alle reti energetiche. Tanto che ha proposto agli americani di monitorare la situazione sulle centrali, per trarne “le conclusioni pertinenti”: ossia che sono gli ucraini a violare l’accordo. Accusa subito rinviata al mittente da Kiev, con Volodymyr Zelensky che ha accusato la Russia di aver “influenzato alcune persone del team della Casa Bianca attraverso la disinformazione”.
“Firmerò presto un accordo sulle terre rare con l’Ucraina”
Un altro punto chiave è la sicurezza della navigazione nel Mar Nero, questione che interessa soprattutto alla Russia. Il ripristino dell’accordo sul grano consentirebbe a Mosca di riprendere le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti, alleviando l’impatto delle sanzioni occidentali. Ma anche su questo fronte non emergono progressi concreti. Dalla Casa Bianca, Trump è tornato sul tema: “Stiamo parlando di territorio, di linee di demarcazione, di energia e della proprietà delle centrali elettriche”, ha detto il presidente, rilanciando l’idea di un possibile coinvolgimento statunitense nella gestione dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia.
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Guardando alle prospettive di una pace duratura, Trump ribadisce infine l’imminente firma di un accordo con Kiev sulle terre rare, strategiche per l’industria tecnologica. Ma, al momento, il negoziato resta in stallo.
Fonte : Today