In Florida un uomo è arrivato in pronto soccorso lamentando sintomi febbrili, dolori che andavano e venivano, un accumulo di liquidi, e uno strano indurimento della pelle sul lato sinistro del torace. Dopo una serie di indagini, i medici hanno scoperto che aveva contratto una pericolosa infezione, la brucellosi (provocata dal batterio Brucella suis). Secondo uno studio sul caso, condotto dall’infettivologo Jose Rodriguez dell’Università della Florida, l’uomo si sarebbe infettato mentre stava maneggiando carne di maiale selvatico cruda prima di cucinarla anni prima della comparsa dei sintomi.
Quando i medici sono giunti alla diagnosi, l’infezione batterica si era gia’ diffusa: era penetrata nel defibrillatore cardiaco impiantabile dell’uomo (un dispositivo utilizzato per riconoscere e trattare le aritmie ventricolari) passando attraverso la parete toracica e la vena succlavia sinistra (la principale arteria del torace superiore), e raggiungendo il cuore (precisamente il tessuto muscolare del ventricolo sinistro). L’unica opzione terapeutica possibile per salvare l’uomo era la sostituzione del dispositivo medico. Il caso è stato dettagliato dai medici e ricercatori del College di Medicina dell’Università della Florida e del Malcom Randall Veterans Affairs Medical Center di Gainesville, in un articolo pubblicato su Emerging Infectious Diseases.
Il caso
L’uomo, un 70enne che soffre anche di diabete di tipo 2 e di insufficienza cardiaca, ha iniziato a manifestare i primi sintomi dell’infezione nel 2019. In quest’anno è stato ricoverato più volte presso il Veterans Affairs Medical Center di Gainesville, in Florida, dove è stato trattato con una serie di antibiotici. Le prime analisi condotte sui campioni biologici (emocolture) per determinare la fonte dell’infezione hanno rilevato la presenza del batterio Ochrobactrum anthropic (un batterio diverso dal B. suis), mentre un’ecografia del cuore ha mostrato che il suo defibrillatore si era spostato sulla parete toracica sinistra, appena sotto il capezzolo.
Nel 2020, l’uomo si è presentato nuovamente in ospedale, poichè i sintomi continuavano a persistere. Sebbene i medici non avessero trovato traccia esterna di batteri sulle valvole o sui cavi del defibrillatore, erano preoccupati di un’infezione trascurata e così hanno deciso di rimuovere il defibrillatore dal corpo. Le analisi di laboratorio hanno poi rilevato che il dispositivo era contaminato da Brucella suis (non si trattava dunque del batterio precedentemente ed erroneamente identificato).
La causa dell’infezione
Dopo aver identificato il batterio responsabile, i medici hanno sottoposto il paziente (un pastore che vive nella sua fattoria con cani e pecore) a una serie di domande, per capire come lo aveva contratto. L’uomo aveva raccontato di aver ricevuto più volte nel 2017 carne cruda di maiali selvatici da parte di un cacciatore del posto, che ha maneggiato a mani nude prima di cucinarla. Ed è proprio l’aver manipolato senza attenzione carne cruda infetta ha causato l’infezione. Un caso che evidenzia il rischio di cross-contaminazione (contaminazione incrociata), legato al consumo di carne di animali selvatici potenzialmente infetti, un fenomeno che si verifica quando batteri presenti sulla carne vengono diffusi tra i cibi, le mani, gli utensili, le superfici di appoggio ed altri strumenti utilizzati. Per evitare questo rischio, bisogna mantenere separati i cibi crudi da quelli cotti, e lavare gli utensili dopo averli utilizzati per la carne cruda, evitando così che i batteri si diffondano.
Terapia e guarigione
Dopo un ciclo di antibiotici (doxiciclina orale e rifampicina) per 6 settimane e la sostituzione (dopo 4 mesi dalla rimozione) del defibrillatore, l’uomo è per fortuna guarito e l’infezione scomparsa. A tre anni dall’intervento, le indagini di follow-up non hanno rilevato “alcuna evidenza clinica di brucellosi”.
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Pochi i casi nel mondo
A rendere particolare questo caso è il fatto su oltre 5 mila pazienti con un defibrillatore che hanno contratto la brucellosi, riportati in letteratura, solo uno ha avuto bisogno della rimozione del dispositivo “invaso” dal batterio e la sua sostituzione. Si tratta di un’infezione subdola, poichè i batteri possono nascondersi all’interno delle cellule immunitarie per anni e anni, causando solo lievi sintomi febbrili che vanno e vengono. Inoltre possono annidarsi nei dispositivi medici dove trovano terreno fertile per riprodursi e diffondersi nel resto dell’organismo. E poiché i batteri sono difficili da isolare e far crescere in laboratorio e facilmente identificabili erroneamente, come è successo nell’uomo della Florida, gli esami del sangue non sempre li individuano.
La brucellosi
La brucellosi è un’infezione causata da batteri appartenenti al genere Brucella (B. melitensis, B. aboutus, B.suis, B. canis, B. ovis, B. neotomae). A livello mondiale, è l’infezione batterica più comune che si diffonde dagli animali all’uomo e viene solitamente trasmessa da mucche, capre, pecore e maiali. “Gli uomini – spiega l’Istituto Superiore di Sanità – possono contrarre la malattia entrando in contatto con animali o prodotti di origine animale contaminati. Quindi generalmente sono tre le vie da cui passa l’infezione: attraverso cibi o bevande contaminati, per inalazione, oppure tramite piccole ferite sulla pelle. Di queste però sicuramente la prima è la via più comune, infatti il batterio della brucellosi è presente anche nel latte degli animali contagiati, e se questo non viene pastorizzato l’infezione passa agli esseri umani”.
Poichè non esistono ancora vaccini per gli esseri umani, il consiglio generale è quello di maneggiare con attenzione la carne cruda potenzialmente infetta, consumare prodotti non pastorizzati, mentre per chi svolge un lavoro a rischio è opportuno l’uso di guanti protettivi.
Fonte : Today