Truffa dei curriculum, perché il Registro delle opposizioni non protegge l’utente

È stato istituito per limitare le chiamate promozionali indesiderate. Ma le chiamate promozionali indesiderate dopo quasi tre anni dalla sua istituzione non sono certo scomparse. Il Registro delle opposizioni è tornato di nuovo al centro delle polemiche con la scoperta della ‘truffa dei curriculum’. Che arriva direttamente contattando i numeri privati di centinaia di migliaia di cittadini italiani. Cercando di colpire a strascico qualcuno che è in cerca di lavoro o spera di averne uno.

Molti utenti segnalano di continuare a ricevere telefonate, come quella del ‘curriculum’, nonostante l’iscrizione. Il motivo principale è che il Registro non protegge in modo assoluto: si limita a impedire che il numero di telefono venga usato per finalità di marketing, ma solo fino al momento in cui si concede un nuovo consenso.

Se dopo l’iscrizione si sottoscrive un contratto – come abbiamo spiegato qui – si partecipa a un concorso o si compila un modulo concedendo di nuovo l’uso dei propri dati per scopi commerciali, l’effetto dell’opposizione viene meno. Da quel momento, le aziende che hanno ottenuto quel consenso sono autorizzate a contattare l’interessato. Per ristabilire il blocco è necessario rinnovare l’iscrizione al Registro.

I numeri di telefono che finiscono nei database. Il fenomeno robotcall

Un altro limite è legato alla circolazione dei dati personali. Come abbiamo spiegato già su Italian Tech, i numeri di telefono finiscono in database che vengono scambiati, ceduti o venduti, spesso anche al di fuori dei circuiti ufficiali. Il Registro non può impedire che questi elenchi finiscano nelle mani di call center abusivi o di organizzazioni che operano in modo illecito. Esistono poi le chiamate automatizzate, le cosiddette robocall, che utilizzano software in grado di generare chiamate massive mascherando il numero di origine. Questi sistemi sono difficili da controllare e, in alcuni casi, l’intelligenza artificiale per simulare voci umane, rendendo più complicata l’identificazione immediata.

Chi gestisce il Registro, che protezione garantisce e per quanto tempo

Il Registro delle Opposizioni è gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni e consente l’iscrizione gratuita di numeri fissi e mobili. Le aziende sono obbligate a consultare il Registro prima di avviare campagne promozionali, pagando una tariffa di un millesimo di euro per ogni numero verificato. Questo sistema non ha funzione sanzionatoria, ma collabora con il Garante per la Protezione dei Dati Personali, che può comminare multe fino a venti milioni di euro o al quattro per cento del fatturato globale delle aziende che violano la normativa.

La protezione garantita dall’iscrizione al Registro non è permanente. Ogni volta che si fornisce un nuovo consenso, anche inconsapevolmente, si rende necessario un nuovo accesso al Registro per annullare l’autorizzazione appena concessa. Chi ritiene che il Registro sia inefficace spesso ignora questa dinamica. Inoltre, il Registro non può tutelare da soggetti che operano al di fuori delle regole. Per questo motivo, la difesa più efficace consiste nel non concedere consensi superflui all’utilizzo dei propri dati, leggere attentamente le clausole contrattuali prima di firmare e utilizzare le funzioni di blocco delle chiamate offerte dagli smartphone o da applicazioni dedicate. Il Registro delle Opposizioni è uno strumento utile, ma da solo non basta. La protezione della privacy richiede attenzione costante e un uso consapevole dei propri dati personali.

Fonte : Repubblica