AGI – Attenzione ai chirurghi plastici inaffidabili e a buon mercato. Dopo i consigli antitruffa, antirapina, contro i furti d’identità e con destrezza, in strada e sui mezzi pubblici, ci sono pure quelli per evitare di finire nelle mani di chirurghi plastici poco affidabili. A darli è la Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica (Sicpre). E dopo le morti accadute in questi ultimi tempi – entrambe a Roma, pochi giorni fa una donna di 62 anni dopo una liposuzione e a novembre scorso una ventiduenne a seguito di un rinoplastica – gli accorgimenti da prendere potrebbero essere salvavita.
I passaggi da seguire sono sei, non tanti ma fondamentali. Il primo della lista è di parlare con il proprio medico di famiglia, colui che dovrebbe conoscere meglio e da più tempo il nostro stato di salute generale. La Sicpre lo definisce “punto di riferimento da cui partire per trovare un professionista e una struttura adeguati”.
Poi gli avvisi si fanno mirati. Il secondo sembra scontato, ma non sembra lo sia stato per tutte/tutti. Cioè, fare una “visita di persona” al medico cui uno intende rivolgersi, “senza impegno e a una certa distanza dall’intervento – prosegue la Sicpre – È fondamentale per farsi un’idea umana e professionale”.
Le domande da fare
Quindi, rivolgere tutte le domande del caso: “Dove mi opererà? la struttura è autorizzata? ci sarà l’anestesista? se ci dovesse essere un problema, in che modo lo affronterà? Il professionista che non dà risposte serie, complete e argomentate – e qui la Società di esperti si fa netta – deve essere escluso dalla scelta”.
Le curiosità da avere non sono finite e non riguardano soltanto quello che succederà una volta distesi sul lettino operatorio. Il suggerimento della Sicpre è che prima di sottoporsi all’intervento la persona si informi sullo specialista in questione: se “dopo la laurea in Medicina e chirurgia ha frequentato per altri cinque anni la Scuola di specializzazione di Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica”. E “verificare il titolo di studio del medico sul sito della Federazione nazionale Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri, alla pagina https://portale.fnomceo.it/cerca-prof/“.
In coda, due punti ancora: pubblicità e prezzo. “I medici – chiarisce la Sicpre – possono fare reclame anche sui social, ma si devono attenere ai principi di decoro e professionalità. Balletti, annunci di prezzi bassi e scontati, interventi chirurgici dichiarati senza convalescenza e senza cicatrici devono insospettire”.
A chiudere l’argomento economico. “Il prezzo finale di un intervento di chirurgia estetica – si sottolinea – deriva dalla somma di diverse voci: la sala operatoria ha un costo, l’anestesista un altro, come gli eventuali dispositivi (per esempio le protesi, nel caso della mastoplastica additiva). Se la cifra è troppo bassa allora indica che qualcuna delle voci elencate non è presente o non con le giuste caratteristiche. In questa situazione non si sta facendo un affare, ma rischiando la salute e addirittura la vita”.
Gli ultimi numeri disponibili sugli interventi di chirurgia plastica eseguiti al mondo sono del 2023, da capogiro. Li ha diffusi l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS) segnando un totale di 15 milioni 813.353 operazioni. Di queste, 2 milioni 237.966 sono le lipoaspirazioni, che in Italia si piazzano al quarto posto della classifica con 26.652 casi trattati.
All’orizzonte potrebbe esserci una novità. L’annuncia il presidente della Sicpre, Cosmo Maurizio Ressa: “Abbiamo interpellato il ministero della Salute per formulare una legge che limiti gli interventi di chirurgia estetica ai soli specialisti in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Per la sicurezza dei pazienti è fondamentale anche il contributo e l’impegno della politica”. Per aiutare il pubblico ad avere informazioni corrette sul mondo della chirurgia plastica, la Sicpre in questi giorni ha dato vita a un nuovo format video, Plasticamente”: 10 video sul suo canale YouTube.
Fonte : Agi