Nelle clip-confessionale di fronte allo “specchio delle mie brame”, alcune delle showgirl non ripercorrono solo la loro carriera tra alti e bassi (francamente in modo anche abbastanza onesto) ma accennano anche alla loro vita privata e a come questa si sia frapposta spesso al proseguo del loro lavoro. Angela Melillo è in lacrime quando ammette che dopo la nascita di sua figlia le porte dello spettacolo per lei si sono chiuse, le attese tra un ingaggio e l’altro divenute lunghissime. Lo stesso, tra le righe, dicono Laura Freddi, Lorenza Mario, Matilde Brandi. A un certo punto, scherzando tra di loro dietro le quinte, si domandano cosa dirà il pubblico a vederle tutte insieme: “Ma sono ancora vive?”, “Ancora si reggono in piedi?”, “Da dove le hanno riesumate?“. Nella loro pregiatissima autoironia sono le protagoniste stesse a svelare qual è il rovescio della medaglia di questo concept: ora si celebrano delle artiste più o meno valide che il mondo dello spettacolo aveva rigettato semplicemente perché avevano passato i 40 anni o avevano “osato” diventare madri.
Lo showbiz in generale e la televisione italiana d’impronta berlusconiana degli anni Ottanta e Novanta ha celebrato il corpo femminile solo in quanto oggetto del desiderio, giovane, prestante e malleabile agli occhi del pubblico (leggi: dell’uomo). Quando queste giovani promesse, forgiata variatamente da Bagaglini e Non è la Rai vari, hanno fatto il loro tempo o hanno dimostrato vaghi desideri di autodeterminazione, sono state gentilmente accompagnate alla porta. Da protagoniste del varietà e delle prime serate si sono ritrovate comparse in quel circo variopinto, chiassoso e a tratti deprimente che è stata l’epoca dei reality e delle ospitate (Marini stessa, in un lampo di lucidità in mezzo al suo glamour stellare, ammette: “Forse ho fatto troppi reality”), per non parlare dei polveroni mediatici (per Prati, ad esempio, Mark Caltagirone finalmente ha assunto la sua dimensione più veritiera: sembra non essere mai esistito). La consapevolezza che questa seconda chance arrivi per un cambiamento dei tempi forse è esagerata, anche se le spinte del mondo dello spettacolo in tutto il mondo vanno tutte verso un’inclusività di età e di corpi (fate caso, però, all’ossessione per coprire il collo di queste protagoniste, un po’ come Madonna fa da anni con le proprie mani sotto guantini un po’ leather). Ma almeno ci invita a riflettere.
Fonte : Wired