Possiamo fidarci di Wynn-Williams? Meta la definisce una narratrice inaffidabile, e di certo l’autrice è motivata da un certo interesse personale. Personalmente, tendo a pensare che non si stia inventando niente, ma anche che abbia presentato gli eventi nella luce meno favorevole per i suoi bersagli e più favorevole per se stessa. E anche se non lo ammette, era a sua volta parte delle careless people, le persone incuranti di cui parla. Stando al suo stesso racconto, era la Susan Collins del team politico di Facebook: era preoccupata dalle pratiche moralmente discutibili della sua azienda, a cui a volte si opponeva, ma alla fine seguiva la corrente. Dice di aver progettato la fuga per anni, ma che non poteva permettersi di lasciare il lavoro rinunciando all’assicurazione medica a causa di gravi problemi di salute. Ma ho qualche dubbio, dal momento che parliamo della direttrice delle politiche pubbliche globali di Meta, con uno stipendio milionario. Wynn-Williams è rimasta al suo posto fino a quando non è stata licenziata. A quel punto, secondo quanto racconta lei stessa, stava tirando i remi in barca perché non era d’accordo con le politiche portate avanti dai suoi capi.
Meta sarà felice che abbia sottolineato tutto questo. Che però non scagiona assolutamente le persone che guidano l’azienda. L’ampia condanna del libro da parte di Meta, che ha prodotto ben poche prove documentabili, non è sufficiente a fare di Careless People un’opera di finzione.
L’ironia involontaria di Meta
La mia domanda a Meta è: perché mettere in campo le armi pesanti per distruggere il libro? Lo sforzo per neutralizzarlo da parte dell’azienda appare pittoresco e inutile. Per prima cosa, gli accordi di non divulgazione non cancellano il diritto alla libertà di espressione garantito dal primo emendamento della Costituzione americana. “Siamo sconcertati dalle tattiche di Meta per mettere a tacere la nostra autrice attraverso l’uso di una clausola di non divulgazione in un accordo di licenziamento“, ha dichiarato l’editore di Careless People, Macmillian. Il libro, nel frattempo, è ancora in vendita.
Quello di Meta è insomma è uno sforzo del tutto inutile. Parliamo di un’azienda che si vede lanciare contro accuse di ogni tipo da quasi un decennio e che ciononostante diventa sempre più grande e redditizia. Il suo amministratore delegato ora trolla i suoi critici indossando abiti auto-celebrativi e andando da Joe Rogan a celebrare la mascolinità. La campagna contro Careless People sembra difensiva e fuori luogo. Una delle principali lamentele di Meta è che Wynn-Williams non ha fatto rivedere il suo lavoro alla società prima della pubblicazione. Prendiamoci un momento per goderci l’ironia di questa rimostranza. Meta, che ha recentemente annunciato la fine del fact-checking su contenuti visti potenzialmente da milioni di persone, si lamenta perché un’autrice non ha fatto fact-checking con l’azienda?
Fonte : Wired