Il “lato oscuro” del Made in Italy: 200mila lavoratori sfruttati nei campi

È un piacere ritrovarvi su AgriNext, l’informazione sull’agricoltura in transizione che da Bruxelles arriva sulle nostre tavole. La newsletter è a cura di Alessia Capasso, Food & Agri reporter per Europa.Today.it (per commenti, suggerimenti ed eventuali correzioni scrivete ad alessiacapasso@yahoo.it). L’ultima puntata del nostro podcast è dedicata al benessere animale. Potete ascoltarla sul nostro sito o su Spotify.

La settimana agroalimentare nell’Unione europea

Sfruttato, represso, calpestato, odiato – Settimana affollatissima quella appena trascorsa a Bruxelles, in un crocevia di ministri ed eurodeputati, eventi e presentazioni. Diamo spazio questa settimana all’altro volto dell’agroalimentare: quello che sfrutta i lavoratori e fonda l’eccellenza del Made in Italy su ricatti e imbrogli. Il punto su Agromafie e caporalato lo offre il VII rapporto dell’Osservatorio Placido Rizzotto, presentato all’Eurocamera nel corso di un incontro organizzato dall’eurodeputata Camilla Laureti (Pd). “Il tema non è politico. Il tema è morale. Noi dobbiamo uscire dallo sfruttamento dei lavoratori del settore agricolo perché è un tema di dignità”, ha sottolineato durante il dibattito Giuseppe Antoci (Movimento 5 Stelle). A margine dell’incontro il pentastellato ha sottolineato l’esigenza di evitare che la maggiore semplificazione della Pac, invocata dagli imprenditori agricoli e accolta dalla Commissione, non si trasformi in una riduzione dei controlli, necessari a verificare che i fondi siano destinati a chi opera onestamente nel settore. 

La legge da abolire – “È necessario abolire la Bossi-Fini, perché rende i migranti precari e ricattabili, creando quindi un sistema di manodopera usa e getta perfetta. Bisogna regolarizzare immediatamente i lavoratori extracomunitari per spezzare il legame con il ‘lato nero’ dello sfruttamento e dell’infiltrazione mafiosa”, ha sottolineato invece l’europarlamentare dei Verdi Cristina Guarda. 

L’onorevole Dario Nardella (Pd / S&D) ha invece lanciato un appello urgente: “La tutela dei diritti dei lavoratori agricoli non deve essere sacrificata a fronte di un tentativo di centralizzazione del bilancio europeo”. L’ex sindaco di Firenze ha sottolineato l’importanza di difendere la condizionalità sociale, auspicando un intervento deciso per garantire che i fondi della Pac vengano utilizzati per sostenere effettivamente chi lavora in agricoltura. 

All’incontro ha partecipato anche Roxana Minzatu, vicepresidente esecutiva con delega all’agenda sociale, che a fronte delle preoccupazioni espresse dai rappresentanti della Flai Cgil, ha ribadito che la Visione per l’agricoltura pone le basi per una Pac che, pur mantenendo gli obiettivi ambientali, deve investire anche nella qualità e nella sicurezza dei lavori agricoli.

Acque malate – Tra le aule del Parlamento europeo si è tenuto anche un incontro sull’impatto dei PFAS nelle risorse idriche europee. Promosso dalle eurodeputate Cristina Guarda e Sigrid Friis, l’evento ha riunito esperti e politici per discutere come garantire acqua pulita per le future generazioni, evidenziando il grave problema della contaminazione da PFAS e TFA, con l’urgenza di misure normative decisive. Dopo la ritirata dello scorso anno dalla lotta per ridurre i pesticidi, anche la battaglia sugli “inquinanti eterni” rischia però di essere cestinata. 

Fuori dal gregge – Rapporti e dati

“Il caporalato offre servizi alle imprese: trovano, trasportano e ingaggiano lavoratori, sostituendosi allo Stato, che non riesce più a dare questo servizio a cause della destrutturazione del collocamento. Nel 2024 in Italia sono state realizzate appena 4300 ispezioni su un totale di oltre 200mila imprese, mentre sono stati interessati circa 7mila lavoratori su oltre un milione di quelli che operano nel settore agricolo. Abbiamo una stima appena sotto i 200 mila lavoratori che sono da considerarsi vulnerabili, oggettivamente esposti allo sfruttamento e al caporalato”. Queste le parole di Giovanni Mininni (segretario Flai Cgil) in relazione al VII Rapporto su Agromafie e Caporalato. I numeri parlano chiaro: il settore agricolo, oltre a dover fare i conti con problemi strutturali legati al consolidamento delle imprese e alla battaglia dei prezzi, deve anche affrontare una crisi sociale che mina la qualità del lavoro e, di conseguenza, la credibilità dell’intera filiera. Qui il rapporto integrale da scaricare. 

Cosa bolle in pentola

La trasferta – In vista del 57° Salone internazionale dei vini e distillati (a Verona dal 6 al 9 aprile), Veronafiere è tornata nella capitale europea con un evento politico-istituzionale presso la residenza dell’ambasciatore d’Italia in Belgio. A Rue du Livourne si sono confrontati il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna. 

L’ombra di Trump in vigna – Tutti uniti per difendere le eccellenze vitivinicole, mentre la minaccia di dazi spropositati rischia di compromettere un mercato strategico, che vale quasi 1,9 miliardi di euro di export nel 2024. Prima di arrivare a Bruxelles, Tajani aveva tenuto un vertice con l’Unione italiana vini alla Farnesina per discutere l’imminente applicazione di tariffe del 200% sugli alcolici europei, promessa da Donald Trump. In un clima di forte incertezza, tutti temono che gli importatori statunitensi sospendano gli ordini.  

La trasferta 2 – Nel frattempo una delegazione della Copa-Cogeca, guidata dal presidente del Copa (nonché di Confagricoltura) Massimiliano Giansanti e dal presidente della Cogeca Lennart Nilsson, è volata negli Stati Uniti per una serie di incontri strategici a Washington DC. Nessuno in Europa vuole rinunciare ai redditizi partenariati transatlantici, ma l’accanimento del magnate statunitense non fa dormire sogni sereni.

La manifestazione – Lontano da Bruxelles, ma col megafono rivolto ai decisori europei, ventimila agricoltori hanno attraversato Parma per protestare contro le normative sui “cibi sintetici”. Bussando alle porte dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) hanno chiesto una maggiore trasparenza nella valutazione di alimenti coltivati da tecnologie innovative. La richiesta prevede di equiparare la cosiddetta “carne coltivata” ad un farmaco. A guidare i manifestanti c’erano Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, accompagnato dal Juan Luis Delgado, vicepresidente Asaja, associazione agricola spagnola, e Patrick Bénézit, presidente della francese Fnb, insieme al Codacons: “Ci batteremo affinché carne e altri alimenti sintetici non compaiano nei negozi italiani fino a che non vi saranno certezze sulla loro sicurezza”, ha affermato Prandini. La delegazione è stata accolta dall’Efsa, che ha garantito che applicherà i più alti standard di valutazione.

La risposta degli scienziati – La manifestazione è stata criticata da un gruppo di docenti e ricercatori italiani. “La richiesta di regolamentare la carne coltivata come un farmaco anziché come un alimento rappresenta un tentativo preoccupante di delegittimare il lavoro della comunità scientifica indipendente e il quadro normativo europeo sui nuovi alimenti, tra i più rigorosi al mondo”, hanno scritto in una nota i firmatari della petizione. “Farmaci e alimenti seguono processi di approvazione distinti perché rispondono a esigenze radicalmente diverse. Paradossalmente, la regolamentazione alimentare è improntata a maggiore sicurezza. Basti pensare che un farmaco può essere autorizzato anche in presenza di effetti collaterali noti, mentre Efsa può approvare solo in assenza di rischi per la salute”, si legge nel testo, che vede come primi due firmatari Alessandro Bertero, professore associato in Biologia Applicata dell’Università di Torino e Diana Massai, professoressa associata in Bioingegneria del Politecnico di Torino.

L’agenda agricola a Bruxelles e dintorni

24 Marzo, Bruxelles – Al Consiglio Agrifish si tornerà a parlare della “Visione sull’agricoltura e il cibo” e dell’ammissibilità delle spese connesse all’acquisto di animali riproduttori nell’ambito dei piani strategici della Pac. Qui l’agenda completa. 

 27 Marzo, Bruxelles – Riunione del Comitato AGRI, dalle 09.00 alle 12.15. In programma si discuterà in audizione pubblica “Gli attori della filiera agricola e il loro ruolo nella formazione dei prezzi: problemi e prospettive”.

29 e 30 marzo, Roma – All’Orto Botanico si svolge la “Festa del BIO  e MontagnaMadre”, manifestazione co-organizzata da FederBio e Slow Food Italia. Si discuterà di come il futuro sostenibile dei territori montani passa dall’agroecologia. 

27 aprile – Scade il bando per partecipare agli EU Organic Award, i premi dedicati all’agricoltura biologica. Tutte le info qui. 

Fonte : Today