“A prescindere dal livello di salute del soggetto, il virus può entrare nel corpo attraverso le vie aeree superiori“, spiega Glenn Fennelly, specialista in malattie infettive pediatriche e vicepresidente aggiunto per la salute globale presso il Texas Tech University Health Sciences Center di El Paso.
Una volta raggiunti i polmoni, il virus colpisce un tipo di globuli bianchi chiamati macrofagi alveolari, che trasportano l’agente patogeno fino ai linfonodi. In genere i linfonodi svolgono una funzione di drenaggio, eliminando le sostanze estranee; ma una volta entrato nel tessuto linfatico, il virus del morbillo attacca e distrugge una parte importante del sistema immunitario: le cosiddette “cellule della memoria”, che ricordano le infezioni precedenti e aiutano l’organismo a combattere gli agenti patogeni già incontrati. Quando queste vengono distrutte, l’individuo è più vulnerabile alle infezioni future.
Il fenomeno è noto come amnesia immunitaria e può rendere le persone particolarmente vulnerabili alle infezioni per settimane o mesi. Le ricerche dimostrano che i pazienti affetti dal morbillo posso impiegare da due a tre anni per recuperare completamente l’immunità.
“Il virus del morbillo è altamente immunosoppressivo ed è quindi in grado di compromettere la normale funzionalità di molti globuli bianchi dell’organismo, il cui compito è quello di proteggerci dalle infezioni”, spiega Fennelly.
Una di queste infezioni è la polmonite batterica, che causa infiammazioni e un accumulo di liquido nei polmoni. Circa una persona su cinque che si ammala di morbillo negli Stati Uniti viene ricoverata in ospedale e una su venti sviluppa una polmonite. In alcuni casi, i pazienti possono necessitare di ossigeno supplementare, di intubazione o ventilazione meccanica.
In una conferenza stampa del 28 febbraio, Ron Cook, responsabile sanitario del Texas Tech University Health Sciences Center di Lubbock, ha dichiarato che i pazienti ricoverati presentano sintomi gravi: molti di loro sono disidratati e hanno bassi livelli di ossigeno a causa dell’infiammazione ai polmoni.
“La polmonite è la causa di morte più comune legata al morbillo tra i bambini piccoli“, afferma Edith Bracho-Sanchez, professoressa di pediatria al Vagelos College of Physicians and Surgeons della Columbia University.
Measles can cause serious complications in those without immunity, especially in children under 5.Photograph: Ezra Acayan/Getty Images
Ma il morbillo può anche causare l’encefalite, un’infiammazione del cervello che può rivelarsi fatale. L’encefalite può verificarsi sia mentre l’infezione è in corso – se il virus raggiunge il cervello – sia dopo, se il cervello si infiamma a causa di una risposta immunitaria iperattiva. L’encefalite si manifesta in circa un bambino su 1.000 colpito dal morbillo. Questa condizione può causare convulsioni e, in rari casi, sordità o disabilità intellettive.
L’importanza del vaccino
Il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr) rappresenta il modo migliore per evitare queste complicazioni. Una dose ha un’efficacia del 93% contro il morbillo, percentuale che sale al 97% con due dosi. La prima dose è raccomandata per i bambini di età compresa tra i 12 e i 15 mesi, mentre la seconda viene generalmente somministrata tra i 4 e i 6 anni.
Fonte : Wired