La passerella è un aeroporto a 2008 metri d’altezza. Tra cime innevate e panorami mozzafiato sfila la nuova collezione Moncler Grenoble. A Courchevel, nella esclusivissima località sulle alpi francesi, il brand di Remo Ruffini ha trasformato ancora una volta una sfilata in un’esperienza.
Sotto gli occhi di numerose celebrities e ben quattro premi Oscar, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Adrien Brody e un riservatissimo Leonardo di Caprio, hanno sfilato i 140 look del prossimo autunno inverno. Ad accompagnarli un’orchestra sinfonica diretta da Thomas Roussel e guidata dal violino. Un momento magico in una location suggestiva, l’iconico Altiporto, e resa ancora più magico da una fitta nevicata.
“L’altitudine è la nostra attitudine”, ha detto il presidente e Ad di Moncler Remo Ruffini ai nostri microfoni prima dello show. “Siamo partiti dall’alto e cerchiamo di rispettare l’altitudine come nostro punto fondamentale. L’unicità è per noi imprescindibile, fa parte della nostra strategia, e credo che stasera sia l’espressione massima della nostra unicità”.
La collezione
In questo suggestivo contesto, l’ambizione di Moncler Grenoble di raggiungere vette sempre più alte si concretizza.
La collezione Autunno/Inverno 2025 è una sfida alle convenzioni di quello che è comunemente considerato l’abbigliamento da montagna. Dai capi più sportivi all’apres-sky, performance e stile coesistono grazie alla ricerca su materiali, a lavorazioni artigianali e ad un approccio sempre più sartoriale.
“La qualità per noi è un mantra assoluto e Grenoble rappresenta il massimo della ricerca e dello sviluppo”, ha detto Ruffini. “Abbiamo una fabbrica dedicata che lavora solo su questa collezione, è un’azienda artigianale. Sulla passerella sfilano capi veramente quasi impossibili da produrre, dove c’è l’artigianalità più totale e credo che questa artigianalità sia una delle grandi forze della nostra marca”.
Denim e canvas, ispirati al workwear, lana a motivo pied-de-poule presa in prestito dall’abbigliamento formale, lana bouclé dalla texture sofisticata. Tessuti solitamente non utilizzati in montagna, sono tutti lavorati con trattamenti innovativi e membrane tecniche per garantire performance senza compromessi. Intarsi intricati spiccano su giacche e tute da sci. Shearling naturale e sintetico creano cappotti avvolgenti o diventano decorazioni di colletti, polsini o soffici borse a mano.
I completi ricordano il tweed e le sue texture e sono il risultato di ricami in lana finemente lavorati su patchwork di nylon laqué. Il savoir-faire del brand entra nel mondo della performance e sulla passerella c’è un perfetto equilibrio tra tecnicità e artigianalità.
Sogno e rigore
“Noi siamo sempre vicini al consumatore, sempre vicino alla nostra community perché la community è fondamentale”, spiega il presidente e Ad di Moncler. “In questi anni siamo riusciti a creare un rapporto anche con le micro community, specialmente negli Stati Uniti. Ne stanno nascendo moltissime, soprattutto legate alla montagna. Dopo il Covid stanno nascendo delle community interessantissime e la nostra missione è stare vicino a loro.
Gli ultimi anni sono stati molto volatili ma credo che sia sempre necessario sognare perché si deve creare il domani”, conclude Ruffini. “Noi viviamo di sogni e la nostra azienda vive di sogni, tutte le nostre persone che lavorano in azienda vivono di sogni, poi però bisogna trasformarli in realtà e bisogna farlo con grande rigore, perché in questi momenti complicati il rigore è fondamentale”.
Fonte : Sky Tg24