Produciamo otto chili di rifiuti elettronici a testa ogni anno e circa sessantadue milioni di tonnellate di smartphone, pc, televisori ed elettrodomestici di ultima generazione finiscono in discarica. Complice un mercato sempre più bulimico e la cosiddetta “obsolescenza programmata”, una strategia industriale volta a limitare il ciclo vitale dei prodotti per venderne sempre di nuovi. A pagarne il prezzo è l’ambiente, ma anche le nostre tasche. L’antidoto oggi si chiama “ricondizionato”: un mercato in piena ascesa, ma non privo di insidie.
Cos’è un prodotto rigenerato e quanto si risparmia
Partiamo dalle definizioni. Per “rigenerato” si intende un prodotto che è stato riparato con componenti originali e riportato alle condizioni originali di fabbrica, come se fosse nuovo. Per “ricondizionato” un prodotto che può essere stato riparato e messo in vendita, ma sul quale non sono state installate per forza componenti originali.
I prodotti ricondizionati (e rigenerati) sono spesso il frutto dei resi di un cliente che ha cambiato idea o si è accorto di qualche malfunzionamento. Ma possono derivare, ad esempio, anche dal ritiro dei prodotti da parte delle stesse aziende produttrici, per le più svariate ragioni.
E il mercato, anche in Italia, corre. Il giro d’affari è aumentato del 15% nel 2024 mentre, a livello globale, questo business vale oggi quasi 65 miliardi di dollari. Una delle molle principali per scegliere un prodotto ricondizionato del resto, oltre agli indubbi vantaggi ambientali, è anche il risparmio. Lo rivela un’inchiesta di Federconsumatori, che sottolinea come il risparmio medio sia del 38% rispetto ai prodotti originali.
Prodotto | Caratteristiche tecniche | Prezzo nuovo | Prezzo rigenerato | Risparmio |
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Smartphone | 32-128 GB | 513,99€ | 331,72€ | -35% |
128-512 GB | 855,16€ | 363,23€ | -58% | |
Computer portatile | 250-500 GB | 1.454,25€ | 595,49€ | -59% |
1000 GB | 1.784,00€ | 1.625,56€ | -9% | |
Tablet | 128-256 GB | 914,00€ | 656,70€ | -28% |
512-1000 GB | 1.466,50€ | 812,00€ | -45% | |
Monitor | 20″-24″ | 226,50€ | 109,00€ | -52% |
PC Desktop | 250-500 GB | 909,00€ | 589,50€ | -35% |
1000 GB | 1.714,00€ | 1.254,25€ | -27% | |
Smartwatch | 2-4 GB | 341,50€ | 215,70€ | -37% |
8-32 GB | 461,48€ | 358,32€ | -22% | |
Fotocamera | 20-24 MP | 459,00€ | 339,99€ | -26% |
Console | 80-160 GB | 252,50€ | 129,64€ | -49% |
500-1000 GB | 873,83€ | 581,00€ | -34% | |
Cuffie wireless | Pro | 279,00€ | 216,00€ | -23% |
E-book reader | 8-32 GB | 238,73€ | 156,20€ | -35% |
Bici elettrica | 250-350 W | 916,99€ | 430,00€ | -53% |
400-500 W | 1.149,49€ | 579,50€ | -50% | |
Elettrodomestici | Robot da cucina | 1.236,99€ | 729,00€ | -41% |
Climatizzatore | 729,49€ | 417,95€ | -43% | |
Frigorifero | 1.369,00€ | 749,33€ | -45% | |
Forno microonde | 378,00€ | 229,49€ | -39% |
Nel caso di device elettronici di largo consumo, come pc e smartphone, la quota di risparmio può arrivare a lambire il 60% rispetto all’originale. Considerando che per costruire uno smartphone vengono bruciati 19 chili di Co2 e utilizzati circa 12.700 litri d’acqua, il vantaggio è anche ambientale. Tutto ok quindi? In parte.
Un iPhone ricondizionato da buttare: la mia esperienza
Ho comprato il primo iPhone rigenerato della mia vita per fare un regalo di compleanno alla mia compagna. Nello specifico si trattava di un iPhone 12 che, venduto da uno shop su Amazon, presentava un’offerta davvero invidiabile: un risparmio di più di 100 euro rispetto all’originale.
Le prime brutte sorprese cominciano subito dopo l’invio del prodotto. Mi accorgo che la batteria dello smartphone non tiene la carica e si esaurisce dopo poche ore. Non solo: tende anche a surriscaldarsi e il vivavoce non funziona. Scrivo quindi all’azienda e dopo un mese il telefono va in riparazione. È l’inizio di una piccola odissea.
Dopo molti giorni, sulla chat di Amazon, il rivenditore mi avverte che il telefono è stato “perfettamente riparato” e che mi verrà rispedito. Non è così: dopo poco l’iPhone torna ad avere gli stessi problemi riscontrati precedentemente. A quel punto riscrivo ancora l’azienda e avvio una nuova (lenta) pratica per riportare il telefono in assistenza.
Mi chiedono di inviare foto dei quattro angoli del telefono per verificarne lo stato. La richiesta viene fatta più volte: nessuna delle foto inviate li soddisfa. Quando torna in assistenza mi viene detto che il telefono è danneggiato, ovvero “non corrisponde alle stesse condizioni iniziali di quando è stato spedito”. Secondo i responsabili dello shop presenterebbe dei graffi sulla scocca e quindi non potrebbe essere riparato né sostituito.
L’importanza della garanzia e dell’affidabilità
Un danno davvero insolito per un iPhone utilizzato poco e sempre con custodia protettiva. Decido quindi di andare a leggere le recensioni on-line su questa azienda e scopro di trovarmi di fronte a un vero e proprio “modus operandi”. Sono tanti i consumatori ad aver avuto la mia stessa esperienza: la modalità, “graffi compresi”, è la stessa.
Quando porto l’iPhone in un centro di riparazione mi accorgo che i pezzi originali all’interno sono ben pochi e che soprattutto sono di scarsa qualità. In particolare la batteria che presenta una capacità inferiore all’80% e va cambiata. La prima lezione che imparo è che i pezzi di un telefono ricondizionato possono non essere originali, ma devono comunque essere in buone condizioni. Su questo aspetto, però, i consumatori hanno spesso poco controllo.
“Il problema è che non esiste una normativa precisa sui prodotti ricondizionati, di certo non parliamo di un prodotti nuovi”, ci spiega l’avvocato Carmelo Benenti, presidente di Federconsumatori Milano.
E bisogna fare attenzione a un aspetto. Nel caso il prodotto venga rigenerato dalla casa madre, si hanno i canonici 24 mesi di garanzia, come per un prodotto nuovo. Nel caso venga ricondizionato da terzi, non autorizzati, l’azienda produttrice non ne risponde più.
“Rimane la garanzia di almeno un anno, che però è stipulata solo col venditore. Quindi è sicuramente preferibile comprare questi prodotti dai produttori o dai rivenditori autorizzati – ci spiega Carmelo Benenti che poi aggiunge – la garanzia è comunque di due anni per tutti i prodotti elettronici acquistati da chiunque. Il venditore può derogare a questo diritto del consumatore per quanto riguarda i prodotti usati, ma questa clausola deve essere comunque chiaramente esplicitata. E comunque la garanzia non può essere inferiore a un anno”.
Le criticità e i consigli per evitare truffe
Esiste poi un problema di responsabilità dei grandi siti di e-commerce, che oggi operano in una situazione di quasi monopolio. “Dovrebbe esistere un principio di ‘responsabilità solidale’ come già avviene per le banche, perché i consumatori si affidano oggi a questi ‘marketplace’. Solo in questo modo si escluderebbero i furbi dal mercato”, ci spiega Benenti.
L’altra criticità riguarda le aste interne dei grandi operatori come Amazon, nelle quali dovrebbe essere assicurato il miglior prodotto al consumatore finale. A volte anche queste operazioni sono guidate da processi non trasparenti: “Il ‘marketplace’ deve garantire parità di accesso al venditore, ma se gli algoritmi non sono democratici, non è detto che i singoli venditori e artigiani abbiano visibilità, né che il consumatore compri il miglior prodotto sul mercato al minore prezzo possibile”, sottolinea Benenti. E azioni antitrust contro molte big tech, per pratiche scorrette, sia in Italia che in Europa, non mancano.
Con l’aiuto di Federconsumatori, abbiamo quindi elencato i nostri consigli per l’acquisto sicuro di prodotti ricondizionati, che elenchiamo qui sotto.
- Controllare le recensioni del venditore da cui si acquista, a partire dai commenti negativi;
- Dare un occhio alla garanzia, se è inferiore a un anno c’è qualcosa che non va;
- Se il prezzo è troppo basso meglio diffidare dell’offerta;
- Meglio pagare con sistemi come PayPal che permettono di ottenere un rimborso in caso di problemi;
- Se si acquista su marketplace poco noti è meglio evitare di lasciare dati personali;
- Verificare che il prodotto corrisponda alle immagini mostrate al momento dell’acquisto.
Riassumendo: il mercato del ricondizionato è sicuramente vantaggioso, ma è essenziale sapere da chi si acquista e di cosa si sta parlando. Sono poche le precauzioni aggiuntive da conoscere rispetto all’acquisto di un prodotto nuovo. Ma sono essenziali per evitare spiacevoli sorprese.
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Fonte : Today