Donna muore in ospedale a Carpi, donati gli organi: reni e fegato salvano due vite a Bologna e Padova

video suggerito

I familiari di una donna di 82 anni deceduta all’ospedale Ramazzini di Carpi (Modena) hanno compiuto un gesto di generosità che ha salvato due vite. L’assenso per il prelievo di fegato e reni ha permesso di trapiantare gli organi a due persone, una a Padova e l’altra a Bologna.

0 CONDIVISIONI

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

Dopo la sua morte, i familiari di una donna di 82 anni, deceduta all’ospedale Ramazzini di Carpi, in provincia di Modena, hanno compito un gesto di grande generosità che ha salvato due vite.

L’assenso per il prelievo di fegato e reni, avvenuto nei giorni scorsi, ha infatti permesso di trapiantare gli organi a due persone, una a Padova e l’altra a Bologna.

Tutta la procedura è stata realizzata grazie alla collaborazione tra le équipe di Padova e Modena, il Centro regionale trapianti, lo staff delle sale operatorie del Ramazzini e il personale dell’ufficio di procurement di area aord coordinato da Enrica Becchi, medico della struttura complessa di Anestesia e rianimazione di area nord, diretta da Alessandro Pignatti.

Leggi anche

Valanga a Cortina, morti due dei tre scialpinisti travolti: chi erano Abel Ayala Anchundia ed Elisa De Nardi

“A seguito dell’accertamento del decesso e una volta acquisito il consenso dei familiari – ha fatto sapere l’Ausl in una nota -, ha preso il via l’iter di prelievo degli organi, sottoposti ad accertamenti radiologici e clinici per verificarne la corretta funzionalità”.

“La sensibilità dei familiari ha permesso di salvare due persone – ha spiegato Becchi – è anche questa la grande forza della donazione, trasformare il lutto per un caro deceduto in una possibilità di vita per altre persone, sconosciute”.

“La collaborazione tra i professionisti sanitari ha fatto il resto: per questo continueremo a impegnarci per ampliare la potenzialità donativa e accrescere la rete del procurement“, ha aggiunto.

Pochi mesi fa, nel dicembre 2024, sempre tra Padova, L’Aquila e Bologna un altro straordinario gesto di altruismo aveva dato il via a una catena di donazioni e trapianti incrociati che aveva consentito a tre pazienti, residenti nelle tre città, di tornare a una vita normale.

Protagonista della vicenda, resa nota dal Centro Nazionale Trapianti (CNT), è stato un uomo che, con una cosiddetta “donazione samaritana”, aveva deciso di donare da vivo e senza legami con i riceventi, uno dei suoi reni a una persona sconosciuta, affidandolo alla Rete nazionale trapianti.

0 CONDIVISIONI

Fonte : Fanpage