Perché sempre più bambini sembrano “problematici”

Il filosofo Umberto Galimberti durante un evento organizzato da Confartigianato Vicenza, ha sostenuto che la scuola elementare è diventata una clinica psichiatrica: “Sono tutti discalculici, disgrafici, dislessici, asperger, autistici, ma chi l’ha detto?”. Secondo il filosofo, una volta c’erano bambini più bravi e meno bravi, e questi ultimi si esercitavano fino a migliorare. L’affermazione ha sollevato un dibattito che, come sempre accade quando si affrontano temi legati ai disturbi del neurosviluppo, rischia di semplificare un problema complesso.

Tra le varie situazioni elencate ci concentriamo sul disturbo da deficit di attenzione e iperattività, caratterizzato dalla difficoltà nel mantenere l’attenzione, impulsività e iperattività. La domanda che ne scaturisce è se oggi si tenda a una diagnosi eccessiva di ADHD o se, al contrario, si sia finalmente riusciti a riconoscere una condizione a lungo trascurata.

Sempre più bambini ricevono la diagnosi di Adhd 

La letteratura scientifica fornisce una risposta chiara: l’ADHD non è un’invenzione moderna, e la sua diagnosi è supportata da decenni di studi clinici. L’idea che l’ADHD sia sovradiagnosticato nasce dalla percezione che oggi più bambini ricevano questa etichetta rispetto al passato. Tuttavia, questa crescita è in gran parte dovuta a una maggiore consapevolezza e miglioramento degli strumenti diagnostici, piuttosto che a un aumento reale dei casi.

Diversi studi epidemiologici dimostrano che la prevalenza dell’ADHD è relativamente stabile nel tempo, con una stima che oscilla tra il 5% e il 7% nella popolazione infantile a livello globale.

Abbiamo anche bisogno di saperne di più sull’ADHD negli anziani: non è infatti semplicemente una questione di bambini “meno bravi o poco disciplinati”. La ricerca ha dimostrato che il disturbo è associato a differenze neurologiche e genetiche. Studi di imaging cerebrale hanno evidenziato alterazioni nelle aree legate all’attenzione e al controllo degli impulsi, mentre ricerche genetiche hanno identificato una significativa componente ereditaria.

Non privare chi soffre del supporto necessario

Negare la validità dell’ADHD significa negare supporto a chi ne ha bisogno. Bambini e ragazzi con ADHD non diagnosticato o non trattato hanno maggiori probabilità di sviluppare difficoltà scolastiche, problemi relazionali e, in età adulta, rischi aumentati di depressione, ansia e abuso di sostanze.

Fonte : Today