Morte di Ramy Elgaml, l’interrogatorio di Fares Bouzidi: “I carabinieri erano vicini, poi ho sentito una spinta”

video suggerito

La morte di Ramy Elgaml a Milano

In audio inedito pubblicato dalla trasmissione Dritto e Rovescio, il 22enne Fares Bouzidi racconta gli ultimi istanti dell’inseguimento tra la sua moto e l’auto dei carabinieri, prima dell’incidente in cui ha perso la vita l’amico 19enne Ramy Elgaml.

719 CONDIVISIONI

Fares Bouzidi (foto da LaPresse)

Fares Bouzidi (foto da LaPresse)

I carabinieri mi stavano dietro, a un metro, due metri. A un certo punto sento le ruote dietro sgommare, sento il botto dietro e mi sento di squilibrare dalla moto, mi sento alzare e volare. Tipo una spinta, dai Carabinieri“, è così che Fares Bouzidi, il 22enne alla guida dello scooter, racconta gli ultimi attimi dell’inseguimento con i Carabinieri poco prima dell’incidente in cui, nella notte tra il 23 e il 24 novembre, avrebbe perso la vita l’amico 19enne Ramy Elgaml, a bordo della stessa moto come passeggero.

In un audio inedito diffuso dalla trasmissione Dritto e Rovescio si sente Bouzidi rispondere ad alcune domande durante un’interrogatorio avvenuto in Procura il 12 dicembre 2024, dopo che il 22enne si era risvegliato dal coma. Il ragazzo racconta la sera dell’incidente: dopo aver trascorso la prima parte della serata in un locale in compagnia di Elgaml, i due amici hanno deciso di spostarsi verso la discoteca Hollywood. Salgono sulla moto “ma dopo due o tre vie c’erano i carabinieri racconta il 22enne –ma non era un posto di blocco. C’erano due fuori dalla macchina che stavano parlando. Erano un po’ lontani“.

Al semaforo noi ci fermiamo – continua Bouzidi – e c’erano i carabinieri che stavano arrivando dietro, quindi Ramy mi dà un colpo e mi fa: ‘guarda che ci sono i carabinieri’. Quindi io dall’ansia di non avere la patente: ero stato bocciato il giorno prima, 5mila euro di multa. Quindi sono partito e lì è iniziato l’inseguimento“.

Leggi anche

Caso Ramy, Beppe Sala dopo la perizia sull’inseguimento: “Sono felice se i carabinieri hanno agito bene”

Comincia un inseguimento che durerà, secondo la perizia cinematica, otto minuti: “Dall’ansia non capivo dove andare, cosa fare. Però i carabinieri erano sempre più vicini, quindi anch’io acceleravo. Quando c’era una via chiusa o un po’ di buio cercavo di nascondermi e di far scendere Ramy, sapevo che era un problema anche lui: magari a 30-40 all’ora lui saltava“.

Alla fine dell’inseguimento lo scooter con a bordo i due ragazzi viene colpito dalla gazzella dei Carabinieri e rovina a terra. Ramy viene sbalzato via e finisce incastrato tra un palo semaforico e l’auto dei militari, che lo investe facendolo morire sul colpo. “A un certo punto sento le ruote dietro sgommare – racconta ancora Bouzidi – sento il botto dietro e mi sento di squilibrare dalla moto, mi sento alzare e volare. Tipo una spinta dai Carabinieri“.

E proprio su questa spinta si basa la denuncia di Fares Bouzidi contro il carabiniere alla guida della gazzella, che secondo il 22enne “Deliberatamente mi speronava, urtando con la parte anteriore sinistra della vettura condotta la parte posteriore destra del motociclo, causandone la perdita di controllo e comprimendo il motociclo contro il palo semaforico presente che veniva abbattuto dall’autovettura stessa“.

Secondo la perizia cinematica, invece, l’urto tra le due vetture sarebbe avvenuto dopo che lo scooter ha tagliato la strada alla gazzella, cambiando il suo assetto di marcia mentre l’auto lo inseguiva a breve distanza.

719 CONDIVISIONI

Fonte : Fanpage