U.S. Palmese, il nuovo film dei fratelli Manetti ha un ottimo spunto ma non funziona

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La sorpresa positiva è che Rocco Papaleo è insolitamente dedito, cioè si impegna e (incredibile) non replica i suoi consueti toni, le solite mosse e i medesimi personaggi, o almeno non troppo. Il suo uomo anziano un po’ stanco un po’ no, un po’ annoiato da tutto ma poi ringalluzzito da questa impresa che sembra gigantesca pur rimanendo locale, esalta il suo ingegno ben nascosto da un’apparenza molto dimessa. Tutto questo almeno all’inizio dà un po’ di respiro al film e lo avvia bene. I problemi arrivano quando tutto dovrebbe entrare nel vivo.

Da una parte, U.S. Palmese non sa bene che fare della sua trama; dall’altra, ha un problema gigantesco con il calcio. Una volta che Morville è arrivato a Palmi e che è stato impostato il suo ambientamento, il film dovrebbe affrontare di petto l’intreccio e lo sviluppo dei personaggi, ma fatica enormemente a raccontare l’incrocio tra la purificazione dell’animo viziato del calciatore, la storia del rapporto tra Rocco Papaleo e la figlia (in cui Morville stesso ha un ruolo) e infine la trama più ampia della sua permanenza nella squadra locale. Non solo l’interesse dello spettatore muore perché non avviene niente di avvincente, cioè non c’è più nulla che tenga vivo il ritmo e spinga a desiderare di continuare a vedere il film (i personaggi sono terribili, i loro conflitti raccontati con tale ordinarietà da risultare monotoni, e le interazioni prive di qualsiasi personalità), ma ciò che il film promette a lungo, cioè vedere il campione a confronto con le schiappe di provincia, si rivela poi una delusione.

Fonte : Wired