Gabry Ponte è il terzo artista italiano più ascoltato nel mondo su Spotify dopo Måneskin e Meduza, ma dovrà comunque passare dalle semifinali per arrivare allo show di sabato 17 maggio. Lucio Corsi, invece, è qualificato di diritto: l’Italia fa parte dei Big 5, i paesi fondatori dell’EBU che accedono direttamente alla finale.
La presenza italiana non finisce qui: il nostro paese sarà in Espresso Macchiato, dell’estone Tommy Cash, una sorta di canzone-meme che gioca con gli stereotipi della cultura italiana, di cui si è parlato molto anche da noi. E anche negli albanesi Shkodra Elektronike, ovvero Kole Laca, ex tastierista del Teatro degli Orrori, e Beatriçe Gjergji, che vive da trent’anni in Italia. Anche la maltese Miriana Conte ha origini italiane.
A questa presenza, però, sembrano non corrispondere grandi chance di vittoria: secondo i bookmakers, attualmente sarebbe strafavorita la Svezia (che dal 2012 ha vinto tre volte, l’ultima nel 2023), rappresentata dai KAJ con Bara Bada Bastu. Le canzoni “italiane” sono attualmente a metà della graduatoria dei favoriti: Lucio Corsi è 12° e Gabry Ponte 17°, con il solo Tommy Cash nei primi 10 (7°).
Le votazioni
Il vincitore viene determinato tramite il televoto e il voto delle giurie nazionali, composte da 5 addetti ai lavori. La regola di base è che ogni paese non può votare per sé stesso, ma spesso si creano alleanze basate su criteri geografici, con blocchi che tendono a compattarsi e a votarsi a vicenda: l’est europeo, i paesi del nord, i paesi mediterranei e così via. Per questo, negli ultimi anni sono stati introdotti una serie di correttivi: dal 2023 possono votare anche i paesi non partecipanti e le semifinali sono decise solo dal pubblico.
Ogni paese assegna dei punti tra giuria e televoto (1-8, 10 e 12 punti) e tradizionalmente uno dei momenti più amati è quello in cui i vari paesi si collegano e rivelano a chi hanno assegnato i 12 punti. Poi arriva il televoto, che è determinante e può ribaltare ogni pronostico: il vincitore viene annunciato sommando prima i voti delle giurie e poi quelli del pubblico, creando un effetto di suspense.
Lucio Corsi, a Eurovision senza fuochi d’artificio
Oggi il cantautore ha presentato l’album “Volevo essere un duro”, in uscita domani 21 marzo, con uno showcase piano chitarra e voce al teatro Parenti di Milano. E ha anticipato che, sebbene Eurovision sia incentrato sullo spettacolo, lui non ha intenzione di cambiare la sua proposta. Non ci sarà Topo Gigio: “È impegnato…”, scherza. “Sono felicissimo di quella collaborazione, ma era una cosa legata al festival”. “Andiamo a Eurovision lì con lo spirito con la stessa linea di Sanremo, senza fronzoli, senza fuochi d’artificio. Vogliamo rimanere centrati sulla musica, andiamo dritti scarni”, spiega. La canzone non verrà cambiata, verrà aggiunta solo l’armonica. A Eurovision ci si esibisce su basi registrate: solo la voce è dal vivo: “forse porto l’armonica perché va nel microfono e la posso suonare e il resto è in playback”, conclude. Comunque sia, lo spettacolo è garantito.
Fonte : Wired