Equinozio di primavera, perché quest’anno è il 20 marzo

Siete pronti a salutare la stagione invernale? Oggi 20 marzo 2025 alle 10.01, infatti, si è verificato l’equinozio di primavera ed è quindi ufficialmente cominciata la stagione primaverile nel nostro emisfero. Sebbene ogni anno la finestra temporale in cui cade è compresa tra il 19 e il 21 marzo, questa giornata segna il momento esatto, l’istante, in cui il centro del disco Sole sembra attraversare, passando dall’emisfero australe a quello boreale, l’orizzonte celeste e raggiungere l’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste, nel cosiddetto punto vernale. Ma perché la data cambia di anno in anno?

L’equinozio di primavera

Dal latino aequinoctium, ossia aequus “uguale” e nox “notte”, l’equinozio (sia di primavera che d’autunno) è un evento astronomico durante il quale l’asse terrestre e la sua orbita si allineano in modo che entrambi gli emisferi ricevano la stessa quantità di luce solare. In altre parole, i raggi del Sole sono perpendicolari all’asse di rotazione sulla Terra. Tuttavia, se è vero che all’equatore il Sole sorge perfettamente a est, tramonta perfettamente a ovest e a mezzogiorno si trova esattamente allo zenit, non è altrettanto vero, nonostante il nome stesso, che in questo giorno (così come per l’equinozio d’autunno) le ore di luce sono esattamente uguali a quelle di buio (le prime sono leggermente di più per l’effetto dell’atmosfera terrestre). “Il Sole stesso è una sfera e non una fonte di luce puntiforme, quindi il suo margine viene rifratto dalla nostra atmosfera quando sorge e tramonta, il che aggiunge diversi minuti di luce a ogni giorno”, spiegano dalla Nasa. Inoltre, il Sole non è una lampadina che si accende e si spegne precisamente all’alba e al tramonto, “quindi non c’è una divisione perfetta tra giorno e notte durante l’equinozio, anche se ci va molto vicino”.

Perché cambia di anno in anno

L’equinozio di primavera (astronomico) non avviene sempre il 20 marzo, ma si verifica in un momento preciso che varia di anno in anno (può essere il 19, il 20 o il 21 marzo). Ricordiamo brevemente che , come vi abbiamo raccontato, l’equinozio di primavera nel nuovo millennio è stato il 21 marzo nel 2003 e nel 2007 e tornerà a esserlo solo nel 2102, mentre cadrà il 19 marzo nel 2044 e nel 2496. Questo è dovuto al fatto che la Terra compie un giro completo intorno al Sole, nel cosiddetto anno siderale, in 365 giorni e 6 ore, che non corrisponde a quello del nostro calendario gregoriano. Ed è proprio per questo che abbiamo introdotto l’anno bisestile, di 366 giorni, che permette di recuperare 24 ore ogni quattro anni. Inoltre, l’ equinozio di primavera è leggermente in anticipo rispetto all’anno precedente, in quanto si verifica un fenomeno chiamato precessione dell’asse terrestre o precessione degli equinozi.

Più aurore polari

Durante l’equinozio di primavera, inoltre, torna anche cosiddetta la stagione delle aurore. In questo periodo dell’anno (così come durante l’equinozio d’autunno), infatti, l’orientamento del campo magnetico del nostro pianeta lo rende più soggetto al vento solare, generando un maggior numero di aurore più brillanti. Ciò è dovuto, come riporta SpaceWeather. com, al fenomeno chiamato effetto Russel-McPherron, proposto nel 1973, secondo cui, nei giorni e nelle settimane intorno agli equinozi, la geometria del campo magnetico terrestre si modifica in modo tale da favorire l’apertura di fessure magnetiche che permettono alle particelle cariche elettricamente provenienti dal Sole di penetrare più facilmente nella nostra atmosfera.

Fonte : Wired