The Residence, la recensione della brillante serie su Netflix prodotta da Shonda Rhimes

I comprimari sono tantissimi, pittoreschi, e pieni di idiosincrasie (in alcuni casi consapevolmente macchiettistici), così tanti da essere difficili da gestire narrativamente. Davies ci riesce molto bene, ricorrendo al semplice e valido espediente degli interrogatori della Cupp, che permettono a ognuno di avere il proprio spazio e di esprimere la propria unicità mentre fornisce indizi, possibili moventi e sospetti per l’omicidio. Il delitto è di per sé appassionante e intricato – il povero Wynter aveva davvero tanto nemici – e la verve della Cupp è straripante, ma la serie offre altri validi motivi di intrattenimento. Per esempio, per come punta l’attenzione su una categoria che per la natura stessa del proprio lavoro è perennemente “invisibile”. Attingendo alle testimonianze raccolte nel libro della Brower che raccolgono i ricordi e i gossip di decine di cuochi, camerieri, giardinieri e altri membri del personale della Casa bianca, dà voce a una servitù dalla quale è sempre stato preteso di passare inosservata. Non vista, non sentita, non ascoltata – in una parola, ignorata – ma che invece ha moltissimo da dire e che custodisce un punto di vista inedito sul cuore della politica americana.

Questo elemento un po’ alla Downton Abbey (e ancor di più alla Upstairs, Downstairs) porta con sé delle implicazioni: quando Jasmine spiega come lei e i suoi colleghi sono programmati per non ascoltare le conversazioni sensibili dei capi di Stato, è chiaro che Davies con The Residence ha colto l’occasione per fare quello che ha già amato fare con Scandal: scavare nei segreti e negli aspetti meno decorosi dei vertici politici di un Paese che tiene in pugno il resto del mondo, dipingendoli come popolati da un covo di idioti. Alla fine, la risoluzione del caso arriva, e il movente è decisamente comune. Quello che conta, tuttavia, è che The Residence, per rivelarlo, regala al pubblico un nuovo personaggio iconico e qualche ora di ottimo intrattenimento.

Fonte : Wired