Immaginate di commuovervi fino alle lacrime guardando una scena scritta, diretta e interpretata da Maccio Capatonda: pensereste di trovarvi in un sogno, o in una realtà parallela, insomma in un angolo del multiverso dove tutto è all’opposto di come lo conosciamo.
Invece la commozione è solo una delle molteplici emozioni, insieme ad altre come allegria, stupore e un filo di tristezza, che abbiamo provato guardando Sconfort Zone, la nuova serie tv in uscita con tutti i suoi 6 episodi giovedì 20 marzo su Prime Video.
Una “serie seria” (ipse dixit) che Marcello Macchia, vero nome di Maccio, ha scritto in un momento di crisi, una situazione di difficoltà creativa da cui l’autore-attore-regista è uscito dando vita a una storia autobiografica matura e solida, senza tradire il proprio percorso e la propria identità ma aprendo la propria carriera a una nuova fase.
La trama senza spoiler di Sconfort Zone
Tutti conoscono Maccio per Padre Maronno e per i suoi personaggi comici, ma quando si impegna anche economicamente per la produzione di una nuova serie tv, in realtà Maccio attraversa una fase di scarsa ispirazione e di vuoto creativo, come confessa anche in una trasmissione di Radio 2 ad Andrea Delogu.
Uscendo dagli studi Rai, Maccio viene avvicinato da un uomo, il professor Arnaldo Braggadocio (Giorgio Montanini), uno psicologo sperimentale che gli propone una terapia d’urto per ritrovare la creatività.
Maccio ne parla con la compagna Myriam (Francesca Inaudi), con il manager-amico Luca Del Fuego Confortini e la sua fidanzata Laura (Camilla Filippi), e anche con gli amici Valerio Lundini, Edoardo Ferrario e Gianluca Fru. E alla fine decide di intraprendere il percorso di terapia.
Che inizia trascorrendo una settimana fingendosi moribondo in un hospice per malati terminali, dove conosce l’infermiere Valerio (Desirò) che diventa suo complice.
E di settimana in settimana la terapia di Braggadocio per far uscire Maccio dalla sua comfort zone prosegue con prove sempre più difficili ed estreme, mettendo in totale discussione l’intera esistenza di Marcello-Maccio, dal rapporto coi suoi genitori a quello con Myriam, dal senso della sua arte a quello della sua vita.
Ma quanto è bella la serie di Maccio per Prime Video
A guardare il trailer, che trovate qui sotto, si potrebbe pensare che Sconfort Zone sia “solo” una specie di versione capatondesca di un concept già visto in Vita da Carlo, in cui Verdone mette in scena una rappresentazione pseudo autobiografica di sé stesso e del suo rapporto con la gente, i fan e gli amici famosi.
Ma Sconfort Zone è un’altra cosa, è una serie così sorprendente e originale che proietta Maccio Capatonda in una dimensione nuova e superiore. La crisi di cui parla la serie è vera, ne ha parlato Maccio stesso anche a noi di Today.it. Così come veri sono quasi tutti i personaggi di cui si parla, anche quando ci sono degli attori a interpretare la sua fidanzata Myriam o i suoi litigiosi genitori (“Avrei voluto far recitare direttamente loro, ma litigavano e basta e ho scelto due attori” ha confessato Maccio).
Maccio è davvero diventato recentemente vegetariano, la sua casa di produzione è davvero la Micidial, persino Valerio Desirò in realtà è un suo amico (e ha contribuito a scrivere la serie). E tutta questa realtà si traduce in una storia in cui sono sfumati i confini tra fiction e storia vera, ma ancor di più quelli di genere tra la classica commedia di Maccio e il dramma autentico che fin da bambino lui cerca di camuffare con la maschera della comicità.
Il risultato finale è una serie tv che ovviamente fa ridere, spesso e di gusto, come ci si aspetta sempre da lui, ma anche e soprattutto una prova di maturità per l’artista abruzzese, che con Sconfort Zone aggiunge al suo curriculum una vena drammatica, tanto dal punto di vista autoriale che da quello attoriale, che secondo noi segnerà un prima e un dopo definitivi nella sua carriera.
Voto: 8
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Fonte : Today