Buongiorno dalla redazione di Today.it. Ecco Start, le notizie da sapere per iniziare la giornata: oggi è giovedì 20 marzo 2025.
Bufera su Meloni
Caos alla Camera con urla e proteste, col presidente Lorenzo Fontana che fatica a mantenere l’ordine e deve sospendere più volte i lavori. A innescare la polemica sono le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella replica dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue di oggi. La premier legge alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene e va all’attacco: “Non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia”. Aula divisa: urla e fischi dell’opposizione, applausi fragorosi della maggioranza. Meloni riesce così a fare dimenticare le divergenze nella sua maggioranza sul piano “ReArm Europe”. La premier ottiene l’ok della Camera alla risoluzione di maggioranza sul Consiglio europeo, ma le parole sul Manifesto di Ventotene dominano completamente il dibattito. “Meloni oltraggia la memoria europea nascondendo le divisioni del suo governo”, attacca Elly Schlein. Per Giuseppe Conte la premier è “un’irriconoscente”, perché “se siede al Consiglio europeo è grazie a Spinelli, Rossi… Tutta l’Europa riconosce che quello è stato il progetto fondativo dell’Europa libera e democratica che abbiamo”. “Grande rispetto per tutti, la mia Europa è quella di De Gasperi, Adenauer e Schuman. Meloni non ha offeso Spinelli, la polemica è fuori luogo”, commenta Tajani. “Ho solo letto un testo. Un testo 80 anni fa aveva la sua contestualità. Se lo distribuisci oggi, io devo leggerlo e chiederti se è quello in cui credi”, ribadisce poi la stessa Meloni.
La nuova mira di Trump
Dopo la lunga conversazione con Putin, Donald Trump ha sentito anche Zelensky e ostenta ottimismo sulle chance di pace in vista di una ripresa dei colloqui domenica in Arabia Saudita. Per il tycoon le posizioni di Russia e Ucraina sono in fase di allineamento e spetterà ai team tecnici che si incontreranno nei prossimi giorni chiudere il cerchio. Anche Zelensky si è detto soddisfatto del colloquio che ha definito “franco” e “sostanziale”. I due leader hanno anche “esaminato la situazione nel Kursk” e hanno concordato “di condividere le informazioni tra i loro stati maggiori della difesa man mano che la situazione sul campo di battaglia si evolve”. Trump si è impegnato ad aiutare Zelensky a ottenere nuovi sistemi di difesa aerea, in particolare Patriot, anche se non direttamente dalle riserve del Pentagono. Mentre sembra per il momento sospeso l’accordo sulle terre rare, Trump guarda lungo e propone di contribuire alla sicurezza di Kiev in un’altra veste: controllando la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il tycoon ha anche promesso di “riportare a casa” i bambini ucraini rapiti, un tema che sta molto a cuore a Zelensky e a tutto il suo popolo. Dal canto suo Kiev ha accettato di porre fine “agli attacchi all’energia e ad altre infrastrutture civili”, come chiesto nella proposta russa di tregua parziale.
I progressi del Papa
Arrivano buone notizie dall’ospedale Gemelli, dove il Papa è ricoverato da ormai più di un mese: i medici hanno deciso di sospendere la somministrazione di ossigeno nel corso della notte, oltre a ridurre quella ad alti flussi durante il giorno. Anche le infezioni da cui è affetto il Pontefice, la polmonite bilaterale e l’infezione polimicrobica, vengono definite “sotto controllo”, benché non si possa dire che siano eliminate. Viene sottolineato dalla Sala stampa che le analisi cliniche, come quelle del sangue, sono nella norma e stabili e che Francesco resta senza febbre. Il Papa deve però proseguire le terapie, compresa la fisioterapia motoria e quella respiratoria, e la prudenza resta la parola chiave. Non a caso non ci sono decisioni sullo svolgimento dei riti della Settimana Santa o sulle dimissioni.
Manola trovata morta in mare
Una donna di 28 anni, Manola Mascia, è stata trovata morta nel mare di Cala Fighera a Cagliari. A trovare il corpo è stato un escursionista, che ha lanciato l’sos. Manola era scomparsa da un giorno e i familiari avevano già allertato le forze dell’ordine. Gli agenti della polizia hanno raccolto le prime testimonianze ed è emerso che l’ultima volta Manola sarebbe stata vista in quella zona assieme a un uomo, forse il fidanzato. Ore dopo il ritrovamento del corpo è stato recuperato anche il portafogli di un uomo sugli scogli, proprio vicino a dove c’era il cadavere della 28enne. Le indagini continuano per scoprire se ci sia un collegamento col decesso della giovane donna. Sono anche state avviate le ricerche per verificare la presenza di un altro corpo in mare, ma non hanno dato esito.
“La strage di Calenzano si poteva evitare”
Sono stati emessi avvisi di garanzia per sette manager dell’Eni e due della ditta appaltatrice Sergen srl nell’inchiesta della procura di Prato sull’esplosione al deposito di Calenzano (Firenze) del 9 dicembre 2024, che causò 5 morti e 27 feriti. Le accuse sono, a vario titolo, omicidio plurimo colposo, disastro colposo, lesioni plurime colpose. È indagata anche Eni spa per carenze rispetto alla sicurezza sul lavoro. “L’incidente – è la conclusione del procuratore di Prato – è risultato in concreto prevedibile, se fosse stata effettuata un’adeguata analisi dei rischi e delle condizioni operative. Ed evitabile, se fossero state seguite correttamente le procedure di sicurezza, protezione e pianificazione che erano obbligatorie per effettuare l’intervento che doveva fare Sergen srl”. Per la procura, Eni era priva di un modello organizzativo adatto a evitare il disastro. Uno dei nove indagati avrebbe anche “tentato in qualche modo di ostacolare le indagini” sulle cause dell’esplosione.
Vi segnalo inoltre, in breve…
La stretta alle intercettazioni
La Camera ha approvato il disegno di legge che introduce una stretta nelle intercettazioni, nel testo già licenziato dal Senato. Il provvedimento è dunque legge, manca solo la promulgazione. Si introduce il limite massimo di durata di 45 giorni per le intercettazioni, salvo specifiche deroghe. Il limite non si applica per indagini sulla criminalità organizzata o per “minaccia col mezzo del telefono in ordine ai quali sussistano sufficienti indizi”.
La verità di Andrea Sempio
“Io sono innocente. Con questa storia non c’entro nulla. Lasciamo lavorare le autorità e vedrete che andrà tutto bene”. Lo dice ai microfoni di Chi l’ha visto Andrea Sempio, il 37enne nuovamente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. “La famiglia Poggi crede in me, non hanno mai avuto dubbi”, sostiene ancora l’uomo che all’epoca del delitto, poco più che maggiorenne, frequentava la casa della vittima perché amico del fratello Marco. “Con Marco mi sento ancora – dice -. Dal punto di vista legale mi sento tranquillo, mi sta pesando il punto di vista mediatico”.
Andrea Prospero, caccia ai suoi contatti
Non si sono concluse con l’arresto di un diciottenne per istigazione al suicidio le indagini sulla morte di Andrea Prospero, lo studente trovato morto in un b&b di Perugia. Gli inquirenti lavorano per ricostruire la “vastissima serie di contatti” informatici trovati. Parliamo di numeri di telefono, nick name e indirizzi Ip. Lo scopo è risalire alle identità reali. Si cerca anche di capire come Prospero si sia potuto procurare i farmaci utilizzati per togliersi la vita ma anche se questo mondo di interazioni celasse qualcosa di illecito. Nel monolocale dove Prospero è stato trovato morto, in via del Prospetto a Perugia, sono stati recuperati un pc portatile 5 telefoni cellulari e 46 sim-card. La loro analisi è solo all’inizio.
Operatore Onu ucciso a Gaza
Dopo i raid aerei, Israele riprende anche le operazioni di terra nella Striscia di Gaza archiviando del tutto la tregua. I carri armati hanno ripreso velocemente il controllo di metà del corridoio Netzarim, che divide Gaza da Nord a Sud, fino alla strada Salah a-Din. Secondo i dati di Hamas, le vittime a Gaza in 48 ore sono 436. È stato ucciso anche un operatore bulgaro dell’Onu e altri cinque sono rimasti feriti al-Balah. Il ministero della Sanità di Hamas in un primo momento ha dichiarato che si è trattato di un bombardamento israeliano. L’Idf da parte sua ha smentito categoricamente.
Tony Effe ancora nei guai
Nuovi guai giudiziari per Tony Effe, il 33enne rapper romano reduce dal Festival di Sanremo. Sarebbe coinvolto in una maxi rissa scoppiata la notte del 18 agosto 2023 davanti alla discoteca The Sanctuary di Porto Cervo, in Costa Smeralda. Il pubblico ministero di Tempio Pausania, Alessandro Bosco, ha chiuso le indagini e Tony Effe, il cui vero nome è Nicolò Rapisarda, ora rischia il rinvio a giudizio. Entro sei mesi dalla data in cui il suo nome è stato iscritto nel registro delle notizie di reato, il pm chiederà il processo o l’archiviazione del caso.
Fonte : Today