Tensione al quartier generale della Cia, a Langley, in Virginia. Inizialmente diversi media americani hanno riferito di spari nei pressi dell’edificio. Le forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente nella sede dell’Agenzia. Sul posto sono arrivate anche le squadre anti-bomba. La polizia ha parlato di un uomo “in preda ad una crisi di nervi” che si è “barricato” e “urla minacce”. Dopo aver isolato il perimetro, una persona è stata arrestata dalle squadre speciali che hanno setacciato l’edificio per verificare se ci fossero altre minacce. Gli agenti hanno quindi precisato che contrariamente alle prime notizie, l’uomo fermato non ha mai aperto il fuoco ma ha solo puntato una pistola contro la sede dell’Agenzia. Un portavoce della Cia ha sottolineato che “ulteriori dettagli saranno resi disponibili quando opportuno”. Secondo testimoni, la risposta della polizia all’incidente è stata “massiccia” con l’ingresso al complesso e le strade vicine bloccate dai veicoli militari e dai camion dei pompieri.
Il precedente
L’incidente si è verificato all’indomani della pubblicazione di migliaia di documenti fino ad oggi segreti sull’assassinio di John Fitzgerald Kennedy. Per quanto blindato e di difficile accesso, non è la prima vola che il quartier generale di Langley viene preso di mira. Il 25 gennaio 1993, il pachistano Mir Aimal Kansi sparò e uccise due dipendenti della Cia mentre erano fermi a un semaforo nelle loro auto e ne ferì altri tre. Kansi confessò poi di aver agito per motivi politici. “Ero arrabbiato con la politica del governo degli Stati Uniti in Medio Oriente, in particolare nei confronti del popolo palestinese”. Scappato dagli Stati Uniti e inserito nella lista dei dieci fuggitivi più ricercati dell’Fbi, fu catturato in Pakistan nel 1997 e consegnato agli Stati Uniti dove fu dichiarato colpevole e giustiziato con l’iniezione letale nel 2002.
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Fonte : Sky Tg24