“Affitto stanza singola a studenti universitari a 500 euro al mese a partire da luglio”. Nonostante siamo ancora in primavera, sui social c’è già un gran fermento immobiliare, in vista del prossimo anno accademico. C’è chi pubblica foto e video di appartamenti vicino agli atenei, chi cerca una stanza dicendo di avere ottime referenze, chi offre 100 euro al mese per un posto letto. E chi mette in guardia le matricole da possibili truffe (nella foto sotto, gli annunci sui social di stanze in affitto per studenti universitari).
I test d’ammissione ai corsi di laurea per il prossimo anno, ormai noti come Tolc, sono iniziati i primi di febbraio. Parallelamente è cominciata anche la corsa per accaparrarsi la stanza meno costosa più vicina all’università. Chi non supera subito i test d’ammissione però parte svantaggiato. Così come chi ha deciso di studiare Medicina dopo l’abolizione dei test d’ingresso, notizia che ha gettato nel panico migliaia di aspiranti camici bianchi. Arrivare per ultimi significa pagare affitti più alti. Ma risparmiare si può: ecco come.
“Mi piace Medicina ma tento anche Economia”
I diciannovenni che vogliono continuare gli studi dopo il diploma, invece di pensare all’esame di maturità, devono superare i test d’ingresso all’università. C’è chi si prepara da solo acquistando libri specifici, chi si fa aiutare dai tutor e chi segue corsi online e in presenza anche dal quarto anno delle superiori. Nonostante esista un’app gratuita che prepara i ragazzi ai test, attorno ai Tolc c’è un giro d’affari importante che grava soprattutto sulle famiglie con meno possibilità economiche. Tra mini corsi da poche centinaia di euro e lezioni personalizzate da 2.500 euro, arriviamo anche a cifre che sfiorano i 5mila euro (nella foto sotto, i costi di un corso biennale).
La ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, annunciando l’abolizione dei test d’ingresso a Medicina per far fronte alla carenza di medici in Italia, li ha definiti come “una specie di roulette russa con alla base una formazione preventiva costosissima e totalmente inutili”. Affermazione che ha spinto studenti e genitori a chiedersi come mai i Tolc non vengano aboliti anche per tutti gli indirizzi. Il nostro vero problema riguarda, infatti, la carenza delle infrastrutture per sostenere grossi volumi di studenti, l’inadeguata e disomogenea formazione delle materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) alle superiori e le borse di specializzazione, in molti casi insufficienti rispetto alla domanda.
Tornando ai Tolc c’è da dire che questi test non sono gratuiti: per iscriversi bisogna pagare un “contributo spese obbligatorio” di 35 euro. Molto di più se si sceglie un’università privata. Come i 250 euro per l’ammissione a Medicina della Cattolica a Milano o i 180 euro del test della Humanitas, mentre ci vogliono “solo” 60 euro per quelli della Bocconi. La maggior parte dei ragazzi solitamente prova più Tolc, a volte anche tre o quattro, perché non ha le idee chiare o perché non riesce a superarli al primo tentativo. E così a volte li senti pronunciare frasi del tipo: “Mi piace Medicina ma tento anche Economia, perché non so se riesco a passare il test d’ammissione” (nella foto sotto, le domande degli utenti sui social). Insomma superato il Tolc, la strada verso la laurea sembra essere tutta in discesa, ma chi non riesce a passarlo subito spesso si ritrova in un bel pasticcio.
Affitti più cari per colpa dei Tolc: che cosa sono
Non è raro che per colpa di un Tolc andato male, si scelga una facoltà ‘alternativa’ a quella dei propri desideri, ma lontana da casa. E che dopo aver affittato una stanza in una città, si riesca a passare l’ultimo test di novembre in un altro luogo. Oppure che grazie allo scorrimento delle graduatorie, si riesca a entrare nel corso di laurea tanto desiderato o nell’ateneo più quotato, quello che offre maggiori chance per avere successo (ne abbiamo parlato qui). Per seguire i propri sogni a volte bisogna cambiare città all’ultimo minuto. Allora addio a caparre e via ad altri anticipi per il nuovo alloggio. Con l’affitto che sicuramente sarà a un prezzo più alto della media, visto che le stanze migliori vengono scelte in primavera (nella foto sotto, un forum su Tolc e caro affitti).
I canoni per gli universitari: la vicinanza che non aiuta
Con la riforma del sistema di accesso a Medicina si potrà dire addio ai costosissimi corsi di preparazione ai test, ma per quanto riguarda gli alloggi non sembrerebbero esserci buone notizie. Stando a quanto appreso sinora (mancano i decreti attuativi), per gli aspiranti camici bianchi la scelta della sede avverrà solo dopo i primi sei mesi in università e il superamento del nuovo test nazionale. A marzo dunque, quando solitamente non c’è una grande offerta di stanze vicino alle facoltà. Anche a settembre è già quasi tutto affittato. Solo a partire da giugno si liberano nuovi posti. Insomma, ad anno accademico iniziato tolti i tuguri e le truffe per i fuorisede, restano solo le stanze più costose.
Io mamma, alla ricerca di una casa in affitto: ecco come volevano truffarmi
Ma di che cifre stiamo parlando? Se per una stanza singola a Milano, nelle zone universitarie, si spendono in media 650 euro, e 500 euro a Roma e Bologna, quando si cerca un posto letto a marzo si trovano nella maggior parte dei casi solo stanze che a Roma costano dai 700 euro in su vicino a La Sapienza. E a Milano, dagli 800 a salire nei pressi della Statale. Quelle meno care sono spesso in condivisione e/o molto datate, con spazi molto ristretti e arredamento minimal (nella foto sotto, gli annunci di posti letto liberi vicino alle università statali di Roma e Milano a marzo 2025). Per gli studentati, quelli costruiti con i soldi del Pnrr, siamo sui 1.000 euro anche per chi ha un Isee basso o è uno studente meritevole (servizi inclusi). Ma risparmiare sull’affitto è possibile, vediamo come.
Studenti fuorisede: ecco come risparmiare sull’affitto
Considerando che per mantenere uno studente fuori sede ci vogliono almeno 17mila euro l’anno e che la disorganizzazione dei Tolc e l’abolizione dei test di Medicina potrebbero far lievitare i costi dell’affitto, cerchiamo di capire com’è possibile risparmiare sulle spese per l’alloggio, quelle che incidono di più sul budget totale.
Sappiamo bene che, a due passi dalle università, gli affitti sono inaccessibili e che le stanze singole con il bagno in camera costano di più. Quindi non rimane che una soluzione: rinunciare a tutto questo (nella foto sopra, i consigli e le esperienze degli studenti sui social). Spostarsi in periferia e condividere la camera con un’altra persona, preferibilmente in una zona ben servita dai trasporti pubblici, riduce sensibilmente le spese per l’affitto. Magari solo per il primo anno, in attesa che si liberi un posto letto più vicino a un prezzo accessibile. Sui social c’è chi consiglia Fidenza invece di Parma, Sesto Fiorentino invece di Firenze, Saragozza invece di Bologna, Legnano o Rho invece di Milano, Tor Bella Monaca o Tor Sapienza invece di Piazza Bologna, tutte soluzioni che distano meno di un’ora con i mezzi pubblici dalle università statali (nella foto sotto, i prezzi delle stanze in affitto alla periferia di Roma e Milano). Un sacrificio enorme, ma che a volte risulta essere necessario per raggiungere i propri traguardi. A meno che il governo dopo lo stop ai quiz a Medicina non decida di risolvere anche il problema del caro affitti, che gli studenti hanno sollevato più volte piantando persino tende davanti agli atenei. Ma per questo, a quanto pare, bisognerà attendere ancora.
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Fonte : Today