Alzheimer, i 5 segnali precoci ‘nascosti’ nel linguaggio

A soffrirne nel mondo di qualche forma di demenza sono oltre 55 milioni di persone, di cui 1,2 milioni in Italia. Numeri destinati a triplicare entro il 2050 a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Nel 60-70 per cento dei casi si tratta di Alzheimer, una malattia che comincia a danneggiare il cervello molto tempo prima che si manifesti con sintomi clinici. Questo è il motivo per cui quando arriva la diagnosi, la malattia ha già compromesso la memoria e le funzioni cognitive, e, probabilmente, è anche la ragione per cui i pochi farmaci approvati o in sperimentazione hanno effetti minimi se non nulli.

Il primo e più comune segnale precoce dell’Alzheimer è il progressivo peggioramento della memoria, seguito da una minor capacità di giudizio e una maggiore impulsività, da una riduzione della capacità di attenzione e dal cattivo umore o sentirsi depressi. A questi i aggiungono disturbi nel linguaggio come la ‘perdita del filo del discorso’, la difficoltà nel ricordare parole specifiche, l’esprimersi con un ridotto contenuto informativo. “Un modo per rilevare precocemente l’Alzheimer – afferma la dott.ssa Sarah Curtis, della Nottingham Trent University (Inghilterra) è individuare i cambiamenti nel modo di parlare, perché la comparsa di nuove difficoltà nell’esprimersi può essere un primo segnale di un declino cognitivo”, ha spiegato Curtis che ha elencato i 5 cambiamenti nel linguaggio che possono indicare l’insorgenza della malattia.

1. Fare pause frequenti

Uno dei sintomi più riconoscibili del morbo di Alzheimer è la difficoltà a ricordare parole specifiche, che spesso può portare a pause ed esitazioni frequenti o prolungate. “Quando una persona affetta da Alzheimer ha difficoltà a ricordare una parola – spiega la dott.ssa Curtis, può parlare in modo vago, dicendo ad esempio “cosa”, oppure descrivere e parlare intorno a una parola. Ad esempio, se qualcuno ha difficoltà a ricordare la parola “cane”, potrebbe dire qualcosa come “le persone li hanno come animali domestici… abbaiano… ne avevo uno quando ero bambino””.

2. Usare parole con un significato sbagliato

La difficoltà a ricordare la parola giusta può essere un altro campanello d’allarme della malattia. “Le persone con Alzheimer – spiega l’esperta – potrebbero sostituire una parola che stanno cercando di dire con qualcosa di correlato. Ad esempio, invece di dire “cane”, potrebbero usare un animale della stessa categoria, dicendo “gatto” per esempio. Nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer, tuttavia, è più probabile che questi cambiamenti siano correlati a una categoria più ampia o più generale, come dire “animale” invece di “gatto””.

3. Parlare di un compito piuttosto che farlo

Avere difficoltà a portare a termine i compiti può essere un altro segnale precoce dell’Alzheimer. “Invece di svolgere un compito – spiega la dott.ssa Curtus -, la persona affetta da Alzheimer potrebbe parlare dei propri sentimenti verso il compito, esprimere dubbi o menzionare abilità passate. Potrebbe dire “Non sono sicuro di poterlo fare” o “Ero bravo in questo”, piuttosto che discutere direttamente del compito”.

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 4. Utilizzare un vocabolario ridotto

Un altro segnale precoce che può indicatore la presenza del morbo di Alzheimer è la tendenza a usare un linguaggio più semplice, basandosi su parole comuni. “Le persone con Alzheimer – spiega la dott.ssa – spesso ripetono gli stessi verbi, nomi e aggettivi invece di usare un vocabolario più ampio. Possono anche usare “il”, “e” o “ma” frequentemente per collegare le frasi”.

5. Avere difficoltà nel trovare le parole giuste

Le persone affette da Alzheimer possono, infine, avere difficoltà a pensare a parole, oggetti o cose che appartengono a un gruppo, come i nomi dei mesi dell’anno o dei giorni della settimana, spesso utilizzati anche nei test cognitivi. “Chi soffre di Alzheimer – conclude la dott..ssa -potrebbe avere difficoltà a nominare le cose in una categoria specifica, come cibi diversi, parti diverse del corpo o parole che iniziano con la stessa lettera. Questo diventa più difficile man mano che la malattia progredisce, rendendo questo compito sempre più impegnativo”.

Fonte : Today