Anna Giuliano morta a 29 anni dopo un intervento per dimagrire: imputazione coatta per il medico

Ci sono sviluppi sul caso di Anna Giuliano, la ragazza di 29 anni morta all’ospedale Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano, a distanza di due settimane da un intervento di chirurgia bariatrica per dimagrire. Il giudice delle indagini preliminari di Milano, Alberto Carboni, ha ordinato l’imputazione coatta per uno dei medici indagati per omicidio colposo. La posizione dell’altro professionista indagato della stessa equipe, che firmò solo la lettera di dimissioni, invece è stata archiviata.

Cosa è successo quel giorno: la febbre e le dimissioni

Dalle indagini era emerso che la 29enne era stata dimessa in buone condizioni il 10 marzo 2023, due giorni dopo l’intervento dimagrante. Nei giorni successivi di convalescenza a casa propria, a Oleggio, in provincia di Novara, Anna Giuliano ha iniziato accusare dei forti dolori all’addome con febbre. All’ospedale comunica quando viene chiamata il 16 marzo per il follow-up di avere la temperatura a 38.

Il 18 marzo il medico curante le raccomanda via e-mail di prendere la tachipirina. Il giorno successivo le condizioni della giovane si sono aggravate al punto da causarne il decesso dopo due giorni in terapia intensiva.

“È dunque evidente come la retrodatazione al 16 marzo della conoscenza” da parte chirurgo “dello stato febbrile di Anna sia idonea a mutare radicalmente la posizione dell’indagato, essendo a questi attribuibile in tal caso una condotta non soltanto contraria alle linee guida medico-sanitarie, ma anche – e soprattutto – potenzialmente dotata di efficienza causale rispetto all’evento-morte”.

La richiesta di rinvio a giudizio dovrà’ essere fatta entro 10 giorni dal pm Valentina Mondovi’ riguardera’ il medico che l’8 marzo 2023 opero’ la ragazza di 29 anni.

Fonte : Today