Ho scoperto ieri sera cos’è davvero una cravatta. Non l’accessorio di stoffa da legare intorno al colletto della camicia, ma un modo illegale di fare tanti soldi: passare cioè informazioni ai servizi segreti, quindi al governo in carica, in cambio, appunto, della “cravatta”, la paga in nero. Secondo Samuele Calamucci, l’oracolo che con Carmine Gallo, prima della sua morte per infarto, viene verbalizzato a ruota libera su tutto, io – proprio così, chi vi scrive – sarei al soldo degli amici o colleghi 007 di Calamucci e Gallo (foto sotto, uno stralcio dell’intercettazione). Quando l’ho letto, come prima cosa, mi è venuto da ridere. Come seconda, ho il dovere di rassicurare le lettrici e i lettori di Today.it e di MilanoToday, la nostra testata milanese a sua volta chiamata in causa. Anche per un grossolano errore dei carabinieri, che stanno conducendo le indagini.
Le spie di Enrico Pazzali e Carmine Gallo contro il nostro giornale
Giovedì 31 gennaio 2024, in una saletta dell’agenzia di spionaggio Equalize dietro il Duomo di Milano – secondo una nuova informativa depositata dalla Procura di Milano – sono presenti il consulente Samuele Calamucci, il suo amministratore delegato Carmine Gallo e il loro finanziatore Enrico Pazzali, che tra un dossier e l’altro sogna la candidatura a sindaco di Milano per il centrodestra. Dice Calamucci: “Stamattina è venuto a trovarmi un amico, che è un conoscente anche di Carmine… un giornalista… te l’ha già detto?”. “No, come si chiama?”, chiede Pazzali. “Fabrizio Gatti, ex Espresso, oggi Today – risponde Calamucci -. Allora lui è venuto da me perché gli ho passato delle carte su Guido D’Antoni… Quello che gira e che fattura, fa nove miliardi di utile”.
Prime menzogne dello 007 di Carmine Gallo ed Enrico Pazzali: 1) non siamo amici, non l’avevamo mai conosciuto prima; 2) non ha passato nessuna carta su D’Antoni. Samuele Calamucci è insomma un dossier che cammina: i capi dell’agenzia sanno da fine dicembre 2023 di essere sotto inchiesta, grazie a una soffiata, e parlando a ruota libera riempiono di notizie false le intercettazioni della Procura. Dopo la pubblicazione di un articolo di MilanoToday, sul presunto commercialista D’Antoni il 29 gennaio 2024 (qui), firmato da Luca Rinaldi e Alfredo Faieta, è infatti Calamucci a chiedere di incontrare il direttore editoriale per gli approfondimenti di Today.it, facendosi presentare da Vincenzo De Marzio, allora consulente della famiglia di Leonardo Maria Del Vecchio (ora entrambi indagati nell’inchiesta su Calamucci, Gallo e Pazzali). L’incontro, di cui parla Calamucci nell’intercettazione ambientale, avviene su sua richiesta la mattina di martedì 30 gennaio 2024 in una sala riunioni in via Pattari 6, che Calamucci presenta come un open space in cui operano varie società di consulenza. La storia l’abbiamo raccontata dopo l’arresto di Calamucci (qui) il 27 ottobre 2024.
L’errore dei carabinieri nell’informativa su Samuele Calamucci
È un normale incontro tra un possibile testimone, allora sconosciuto, e un giornalista. Calamucci in realtà non ha notizie fresche su D’Antoni. Ma alla fine del colloquio parla per la prima volta di un’operazione di dossieraggio ai danni di Leonardo Maria Del Vecchio, messa a segno da una rete clandestina interna allo Stato. Quella che nella prima inchiesta, pubblicata da Today.it il 18 marzo 2024, chiameremo Squadra Fiore (qui l’articolo). Nella valutazione delle dichiarazioni di Calamucci, però, i carabinieri coordinati dalla Procura di Milano fanno un grossolano errore. Scrivono infatti: “Calamucci, riferendosi alle sue attività di dossieraggio a favore di Gatti su Giulio D’Antoni”. E ancora: “Calamucci, anche sulla capacità di etero dirigere le inchieste giornalistiche”. E ancora: “Alla realizzazione dell’articolo di Gatti su D’Antoni (come effettivamente monitorato) ha preso parte anche Rossi Antonio”.
Calamucci (nella foto sopra, di spalle, con Carmine Gallo ed Enrico Pazzali) non ha eterodiretto nulla: l’articolo sul commercialista, infatti, era già stato pubblicato. Non sappiamo chi sia Antonio Rossi. E se i carabinieri avessero davvero monitorato i due articoli pubblicati, avrebbero potuto riscontrare le menzogne del consulente di Enrico Pazzali e Carmane Gallo: perché sono firmati da altri colleghi. Ma ora viene la parte più incredibile. Scrivono infatti i carabinieri, riprendendo un’altra parte della conversazione tra Calamucci e il mancato sindaco di Milano, Enrico Pazzali: “Calamucci accosta il giornalista Gatti alla ‘cravatta’, in gergo una parte di denaro assegnata agli agenti dei Servizi per pagare i propri informatori: ‘Fabrizio Gatti – dice Calamucci a Pazzali – fa quello che vuole… Ma intendo di più, che gli danno una parte della cravatta che prendono e lui gli dà le informazioni”.
La gratitudine nei necrologi di Luca Fazzo e Davide Milosa
La calunnia di Calamucci verrà valutata nelle sedi competenti. Non conosciamo agenti segreti e le uniche notizie che diamo sono quelle che pubblichiamo, soltanto dopo averle verificate. I documenti che infatti il consulente di Enrico Pazzali e Carmine Gallo ci consegnerà nelle settimane successive – sul presunto dossieraggio di Squadra Fiore contro Leonardo Maria Del Vecchio e i suoi presunti mandanti – proprio perché non erano verificabili, sono stati inoltrati alla Procura di Roma. Con probabile disappunto di Calamucci che così, forse, vedeva sfumare il suo piano.
Anche Report, la trasmissione d’inchiesta di RaiTre, è stata presa di mira dalle menzogne di Samuele Calamucci. Siamo quindi fieri di aver contribuito a rivelare, con una serie di inchieste di Today.it, questa rete clandestina: dalla milanese Equalize alla romana Squadra Fiore. Rete confermata dalle indagini in corso nelle due città. E soprattutto siamo fieri di non dover essere grati a un superpoliziotto come Carmine Gallo che, come amministratore delegato di un’agenzia che diffonde calunnie, tanto super non doveva essere. Eppure di giornalisti grati alla figura centrale di questa, secondo la Procura di Milano, associazione per delinquere ce ne sono. Basta leggere i necrologi pubblicati online prima del funerale (e poi rimossi, ma che abbiamo salvato). Quello di un inviato: “Con Carmine io perdo un amico e un punto di riferimento da più di trent’anni”. Firmato: Luca Fazzo. “Arrivederci Carmine, mio fratello maggiore… Ricordo ancora quando qualcuno dei Barbaro a Buccinasco non prese bene alcuni miei articoli. Il tuo aiuto mi salvò… A presto amico mio”. Firmato: Davide Milosa (foto sopra). Noi di Today.it, quando riceviamo minacce di morte, come purtroppo è successo recentemente, molto più umilmente ci rivolgiamo non ai mandanti, ma all’autorità giudiziaria.
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Fonte : Today