Meno di un’azienda su dieci in Italia non prevede alcun investimento in Intelligenza artificiale. Di contro, più della metà ha deciso di destinare almeno il 5% del proprio fatturato in investimenti in tecnologie legate all’IA. È la fotografia principale che emerge da un’indagine di AssoSoftware – associazione italiana che in Confindustria rappresenta le aziende produttrici di software – e Università Bocconi.
Indagine AssoSoftware e Bocconi su 150 aziende
Fotografia che riporta un altro dato: se oggi le aziende che desineranno un ventesimo del proprio fatturato all’Ai è il 51%, solo sei mesi fa erano il 39%. I risultati sono frutto di un’indagine rivolta a 150 aziende. È il secondo che fa AssoSoftware. Indagine che conferma come l’Ai stia in qualche modo ridefinendo le dinamiche del mercato dei software, soprattutto gestionali. Ma si tratta di un cammino appena iniziato. E non privo di rischi e insidie.
Dalla ricerca emerge che il 28% delle aziende ha già integrato soluzioni di Intelligenza artificiale nei propri software gestionali. Dato che segna una crescita rispetto al 24% rilevato nella precedente edizione dell’indagine. Ad ogni modo si registra una diminuzione delle aziende che prevedono di effettuare nuove integrazioni nel breve termine. Ciò indicherebbe, viene spiegato nel sondaggio, una fase di consolidamento nelle roadmap di sviluppo già avviate.
Quali soluzioni IA vengono o verranno usate?
Ma quali Ai vengono usate o introdotte nei processi aziendali? Stando al sondaggio, l’attenzione delle aziende si concentra in particolare sulle soluzioni AI finalizzate al miglioramento di prodotti e processi, ambito che ha visto un incremento dell’interesse dal 47% al 59%.
Al contrario, si osserva una riduzione dell’interesse per l’interpretazione del linguaggio naturale e vocale (dal 49% al 36%) e per la generazione automatica di documenti, verbali e email (dal 53% al 47%). Mentre per quanto riguarda le applicazioni concrete, le aree considerate maggiormente impattate sono lo sviluppo software (78%), l’assistenza clienti (68%) e le soluzioni applicative rivolte al mercato (56%). Seguono il testing software (46%), le attività di marketing (41%) e la formazione (35%). Un altro dato interessante da sottolineare è che l’ambito delle vendite abbia registrato un incremento sensibile di attenzione, passando dal 18% al 26%, mentre si è ridotto l’interesse per la riscrittura di software legacy (dal 34% al 26%).
Gli investimenti previsti dalle aziende italiane in IA
Quanto agli investimenti previsti dalla aziende prese a campione, si è detto che solo l’8% delle aziende dichiara di non avere in programma alcuno stanziamento di budget per l’IA nei prossimi 12 mesi. Il 42% prevede investimenti entro il 5% del proprio fatturato, mentre il 45% si attesta su una quota di investimenti tra il 5% e il 20%.
Variegato poi è il mondo delle aziende che usano l’IA. Il 36% sviluppa modelli IA internamente. Il 39% utilizza modelli pre-addestrati forniti da aziende specializzate, applicando personalizzazioni come il fine-tuning o la retrieval augmented generation. Il 24% si affida a modelli open-source, personalizzandoli per adattarli alle proprie esigenze.
Fonte : Repubblica