“Il 2024 è stato anno più caldo mai registrato e gli oceani della Terra stanno seguendo a ruota, raggiungendo i livelli più alti in tre decenni“, afferma Nadya Vinogradova Shiffer, capo dei programmi di oceanografia fisica e dell’Integrated earth system observatory della Nasa.
L’espansione termica è favorita inoltre dall’assorbimento di calore da parte dell’oceano profondo, un fenomeno in crescita, riporta la Nasa. L’acqua marina si stratifica in base alla sua temperatura e densità, con fasce calde e leggere che normalmente si posizionano al di sopra di quelle più fredde e dense. Il calore assorbito dagli strati superficiali viene quindi lentamente trasferito in profondità. Venti e correnti forti come quelli presenti nell’oceano Meridionale possono tuttavia rimescolare questi livelli, portando il calore dalla superficie al fondo dell’oceano. A tutto questo si aggiungono poi eventi come El Niño, che ridistribuisce grandi masse di acqua calda nel Pacifico centrale e orientale, contribuendo al trasferimento verticale di calore nell’oceano.
I rischi di mari sempre più alti
I dati satellitari della Nasa certificano che il tasso annuale di innalzamento del livello del mare è cresciuto di oltre il doppio dal 1993, aggiungendo in totale 10 cm. Diverse agenzie hanno evidenziato i rischi di questa accelerazione, soprattutto per le isole del Pacifico.
Il segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale Celeste Saulo ha avvertito che “a causa dell’innalzamento del livello del mare, l’oceano sta passando dall’essere un amico di sempre a una minaccia crescente“. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha definito la tendenza “una crisi interamente causata dall’uomo”, sottolineando che “il mondo deve agire e rispondere prima che sia troppo tardi. È fondamentale ridurre le emissioni globali del 43% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019 e del 60% entro il 2035“.
Uno studio della Nasa pubblicato a settembre prevede che il livello del mare nelle isole del Pacifico aumenterà di almeno 15 cm nei prossimi tre decenni. L’innalzamento è definito irreversibile e “si verificherà indipendentemente dal fatto che le emissioni di gas serra cambino nei prossimi anni“. La ricerca segnala che a essere minacciati sono anche il benessere e la sicurezza delle nazioni insulari.
Secondo il rapporto A new climate for peace (“Un nuovo clima per la pace”), commissionato dal G7, l’innalzamento del livello del mare rappresenta “una minaccia per la vitalità economica e fisica delle aree a bassa quota, in quanto la terra e le risorse costiere verrano gradualmente perse. Questo può portare a disordini sociali, sfollamenti e migrazioni, nonché a disaccordi sui confini marittimi e sulle risorse oceaniche“.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.
Fonte : Wired