Quella di Bestie in Fuga e di Daniele Kong, al secondo Daniele Marzo, è una storia incoraggiante non solo per chi fa fumetti, ma per chi vuole fare fumetti. Quarantatreenne, tre anni di lavoro sulle tavole a fine giornata dopo aver smesso i panni di architetto, con la sua opera fatta di disegni dai tratti appuntiti ,e di altrettanto appuntita analisi sociale, vinse la call annuale di Coconino per la ricerca di autori esordienti. E un altro autore in effetti è nato, il quinto fumettista italiano allo Strega.
Fumetto e letteratura: controversie, interrogativi e punti di contatto
Sono passati undici anni dal caso-Gipi, che ai tempi non mise d’accordo nessuno, forse nemmeno lui stesso. «La prendo a ridere» disse allora, e ancora oggi ammette la complessità di quella decisione, la prima, rivoluzionaria: l’ingresso in dozzina al Premio Strega di un fumetto. Unastoria fece qualcosa di grandissimo, fu un’opera di fortissima vocazione letteraria, giusta al momento giusto, intercettata dai tempi e dalla ricettività di un ambiente pronto. Per lo meno, pronto a interrogarsi. Più di un decennio dopo, la polemica su un’invasione di campo delle nuvole parlanti nella narrativa nobile rischia di essere diventata agée, o per lo meno superata dall’attualità. Al contempo, quella del fumetto nel Premio che è una presenza ancora a tratti: comprensibilmente, ancor giustificatamente segnalata come un’eccezione difforme, alla ricerca (forse, chissà) di una continuità d’inclusione che non sorprenda più nessuno. Ci sono appositi premi per il fumetto, e così si rischiano di sminuire nella loro natura: è sempre stata una delle obiezioni. Ma in casi in cui natura, contenuto, aspirazione dell’opera travalichino il confine stesso della tavola, la preclusione al fumetto dei premi letterari, del premio letterario per eccellenza, apparirebbe come una riduzione del formato stesso del graphic novel ad una nicchia, la riduzione stessa del respiro di letteratura che un’opera -anche- disegnata può possedere. E che viene periodicamente recepita e sottolineata da chi la legga, ed è deputato a selezionare opere per il più importante premio letterario italiano. L’interrogativo è da tempo tutto qui: l’attualità continua a rispondere, e la sensazione è di un varco sempre più aperto, volta dopo volta.
Il comitato direttivo del Premio Strega (Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine) selezionerà tra gli ottanta libri presentati i dodici che concorreranno al Premio: l’annuncio della dozzina arriverà il 15 aprile. Ma indipendentemente dagli sviluppi c’è l’immagine di una barriera sempre più debole e segnata dal tempo. E il rapporto di affinità, complicità e commistione tra fumetto e letteratura sembra essere una storia già bella e disegnata.
Fonte : Wired