Elon Musk e Neuralink stanno lavorando alla telepatia?

Neuralink, l’azienda di impianti cerebrali di Elon Musk, ha depositato una richiesta per utilizzare in esclusiva i termini Telepathy, Telekinesis (rispettivamente “telepatia” e “telecinesi”) e altri ancora presso l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (Uspto), in vista di futuri prodotti.

La società, che Musk ha co-fondato nel 2016, sta sviluppando una tecnologia nota come interfaccia neurale (brain-computer interface, o Bci), un sistema in grado di decodificare l’attività cerebrale di un essere umano per consentirgli così di controllare un dispositivo. L’imprenditore ha dichiarato che il primo prodotto dell’azienda si chiamerà appunto Telepathy e permetterà alle persone paralizzate di controllare un computer o un telefono semplicemente con il pensiero. Ma la domanda depositata da Neuralink all’Ufficio brevetti americano suggerisce che l’azienda ambisce a sfruttare sua tecnologia anche per la comunicazione telepatica tra gli esseri umani.

L’interfaccia di Neuralink consiste in un impianto cerebrale che raccoglie i segnali neurali e in un software che li traduce in movimenti del cursore sullo schermo di un computer. Finora la Bci dell’azienda è stata applicata a tre persone nell’ambito di un primo studio di fattibilità. Il primo paziente, Noland Arbaugh, è stato sottoposto a un intervento chirurgico al cervello nel gennaio 2024. A novembre l’azienda ha inoltre ricevuto il via libera per aprire un sito di sperimentazione in Canada.

Obiettivo: telepatia

La domanda di registrazione del marchio Telepathy, depositata il 3 marzo, descrive il prodotto come “un’interfaccia cervello-computer impiantabile, per facilitare la comunicazione e il controllo di software e hardware“. L’espressione “facilitare la comunicazione” potrebbe quindi indicare che Telepathy è destinato ad aiutare le persone paralizzate a comunicare digitando su un dispositivo esterno, ma forse anche che punta a consentire la comunicazione telepatica tra individui dotati di impianti Neuralink.

La domanda è: che tipo di comunicazione – afferma l’avvocato Josh Gerben, fondatore di Gerben Ip –? In queste applicazioni a volte le cose sono nascoste in bella vista“. Il legale sottolinea però che le domande relative alla registrazione di un marchio commerciale possono essere più astratte e ampie rispetto alle richieste di brevetto. Ma è innegabile che la telepatia faccia parte della visione più generale di Musk per Neuralink.

Fonte : Wired