Joan as Police Woman in concerto in Italia: “Non vedo l’ora!”

 In attesa di ascoltarla live il 4 aprile a Roma e il 6 aprile a Perugia, la cantautrice statunitense ci ha parlato della gioia di esibirsi live, della nascita dell’ultimo album e di molto altro ancora. La nostra intervista

Ad aprile Joan as Police Woman sarà in Italia per due appuntamenti live. In attesa del suo arrivo, la cantautrice statunitense si è raccontata in un’intervista, tra i temi anche l’ultimo progetto discografico Lemons, Limes and Orchides.

joan as police woman: “Trovo che ci sia davvero tanta libertà nella routine”

A distanza di circa tre anni dall’uscita del precedente album The Solution Is Restless con Tony Allen e Dave Okumu, Joan as Police Woman ha pubblicato Lemons, Limes and Orchides. Dodici tracce in cui l’artista si è svelata mescolando ancora una volta le carte tra ricerca sonora, testi poetici e tanta vita. Tra poche settimane la cantautrice sarà protagonista di due appuntamenti nel nostro Paese: il concerto sold out del 4 aprile all’Angelo Mai di Roma e quello del 6 aprile all’Auditorium San Francesco al Prato di Perugia.

In attesa di ascoltarla live, Joan as Police Woman si è raccontata: dalla nascita del suo ultimo progetto discografico alla bellezza di essere in tour fino a un ricordo legato a un concerto svoltosi proprio in Italia. La nostra intervista.

Vorrei partire dall’album Lemons, Limes and Orchides. Quando hai iniziato a lavorarci?

Durante il periodo della pandemia ho scritto alcune canzoni, ma la maggior parte dei brani presenti nell’album sono nati dopo aver terminato il tour a supporto del disco The Solution is Restless, quindi alla fine del 2022. L’ultima canzone che ho scritto è stata quella che è poi diventata la title track.

E la prima?

Full-Time Heist.

Quali sono le maggiori influenze di questo album?

Generalmente ogni album riflette le esperienze del periodo vissuto dopo la fine della scrittura del disco precedente. Questo disco parla di tante cose come l’amore, ma anche del crollo della gentilezza in questo mondo.

C’è un brano che senti più vicino?

Devo dire tutte le canzoni presenti nell’album, altrimenti non le avrei inserite. Le sento completamente mie al 100%.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?

Probabilmente i canti di Natale, una grande tradizione negli Stati Uniti d’America. Durante le festività c’erano questi canti semplici che tutti intonavano, non so se siano ancora gli stessi. Negli anni ’70 erano molto familiari.

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Tra poche settimane sarai in concerto in Italia

Sì, non vedo l’ora! Sono felicissima.

Qual è la parte più bella di esibirsi live?

La possibilità di suonare la mia musica ogni sera, è fantastico.

Ti piace essere in viaggio?

Amo essere in tour perché è davvero semplice, devo alzarmi a una certa ora, fare il soundcheck, salire sul palco. Non c’è quasi tempo per dormire, è davvero caotico, ma questa routine è davvero chiara e affascinante.

Ami la routine?

In parte sì e in parte no. Trovo che ci sia davvero tanta libertà nella routine, mi piace averla. Dopo essere stata in tour per tanto tempo, riassaporo le giornate aperte e libere. È come se volassi. Mi piacciono entrambe le cose: la routine e la mancanza di essa. La combinazione di entrambe le cose è davvero piacevole.

Il ricordo più bello legato a un concerto?

Un evento accaduto proprio in Italia, a Milano, nel giorno del mio compleanno.

Cioè?

Stavo suonando all’aperto, il palco era coperto, ma il pubblico no. Improvvisamente il cielo si è riempito di enormi nuvole piene di pioggia, un temporale impressionante. Le persone hanno cominciato a correre verso il palco per ripararsi, la security cercava di fermarle, mentre io dicevo di lasciarle salire. Abbiamo terminato il concerto tutti intorno al palco. Era anche il mio compleanno. È stata un’esperienza davvero unica.

Fonte : Sky Tg24